Quante ore passano online (e cosa fanno) gli adolescenti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-17

Il 2243% è sempre connesso oppure passa sui social network dalle 5 alle 10 ore al giorno. Il medico: «Chattano a casa, in classe e facendo sport»

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Un’infografica del Corriere della Sera su dati di Generazioni Connesse e dell’Università di Firenze mostra quante ore passano oggi gli adolescenti online, su Internet o sui social network. I risultati dicono che il 21% degli adolescenti è sempre connesso mentre il 22% ci passa dalle 5 alle 10 ore; tra le piattaforme utilizzate regolarmente al primo posto c’è Whatsapp seguita da Instagram, Youtube e al quarto posto Facebook: una dimostrazione, l’ennesima, che l’appeal del social network blu nei confronti delle giovani generazioni è sempre più basso. Nell’articolo di Leonard Berbieri parla  il professor Luca Bernardo direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano e responsabile CoNaCy, il Coordinamento nazionale cyberbullismo presso il ministero dell’Istruzione:

Le «mode» estreme, secondo il professor Bernardo, partono dagli Stati Uniti e il Nord Europa (Regno Unito, Scandinavia). «Ma se prima ci volevano 3-5 anni per vedere approdare in Italia un fenomeno virale pericoloso, oggi bastano 6-12 mesi, a causa dei social network». C’è poi chi consulta il deep web, la parte sommersa di Internet che non compare sui motori  di ricerca. «Abbiamo avuto un ragazzo che leggeva i siti sui serial killer», ricorda Bernardo.

quante ore passano online gli adolescenti
quante ore passano online gli adolescenti (Corriere della Sera, 17 settembre 2018)

Ogni anno nella struttura guidata dall’esperto arrivano 1.220 nuovi casi. Sono soprattutto maschi (sei su dieci), del Nord, con un’età che va dai 7 ai 18 anni, ma con un’incidenza maggiore nella fascia 12-16 anni. Fragilità personale, distanza dai genitori favoriscono l’adozione di comportamenti rischiosi. «I teenager finiscono per cercare nel web quell’attestato di stima, quella approvazione che non trovano in famiglia».

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