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Uccide il figlio di 7 anni e tenta di uccidere l’ex moglie, arrestato dopo la fuga 40enne del Varesotto
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-01-02
Aveva nascosto il corpo del piccolo nell’armadio e poi aveva teso un agguato alla donna. L’uomo era già ai domiciliari
Uccide il figlio di sette anni, poi tenta di uccidere la moglie e scappa. È stato arrestato questa mattina dai carabinieri Davide Paitoni, 40enne del Varesotto.
Uccide il figlio di 7 anni e tenta di uccidere l’ex moglie, arrestato dopo la fuga 40enne del Varesotto
Paitoni, agli arresti domiciliari dallo scorso 26 novembre per aver accoltellato un collega di lavoro, ha ucciso il figlio con una coltellata alla gola e ha nascosto il corpo nell’armadio. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari impegnati nelle indagini, dopo l’omicidio del piccolo, ieri sera è evaso e ha raggiunto l’ex moglie a Gazzada Schianno, accoltellandola ripetutamente al viso, all’addome e alla schiena.
Trasportata la 36enne al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo, i carabinieri hanno iniziato le ricerche per rintracciare l’autore del tentato omicidio e, soprattutto, il bambino della coppia che aveva trascorso la giornata con il padre nella sua abitazione, a Morazzone (in provincia di Varese) come previsto nel provvedimento di separazione senza esser stato riportato alla madre, riporta l’Adnkronos.
È stato lì, all’interno di un armadio, che è stato ritrovato il bambino, ucciso con una coltellata alla gola. Dai primi accertamenti è emerso che l’omicidio risaliva al pomeriggio, prima che l’uomo uscisse di casa per andare ad accoltellare l’ex moglie, indotta ad incontrarlo con la scusa della riconsegna del figlio. Le ricerche dell’uomo sono proseguite per tutta la notte e questa mattina è stato intercettato a Viggiù a bordo della sua auto. Dopo aver cercato di sottrarsi alla cattura speronando l’auto dei carabinieri e successivamente fuggendo a piedi, è stato fermato, nella zona boschiva di Colle Sant’Elia, con un coltello in mano.
Accanto al corpo del bambino ha lasciato un biglietto con una sorta di confessione e al padre, in casa del quale si trovava per scontare i domiciliari, ha mandato un messaggio vocale: “Ho fatto del male al piccolo, non guardare nell’armadio”. È da questi due dettagli fondamentali che è stato emesso il decreto di fermo nei confronti del 40enne.
Serissime, come sono state definite dalla Procura in una nota, le esigenze cautelari, “con riferimento non solo all’evidenza del pericolo di fuga, quanto, soprattutto, alla pericolosità del soggetto, che aveva in auto una dose di cocaina e ancora girava armato di un coltello”.