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La confessione del vicino di Rosa Alfieri, strangolata a Grumo Nevano: “Ho sentito delle voci”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-02-03
Elpidio D’Ambra, 31 anni, ha confessato di essere l’autore dell’omicidio di Rosa Alfieri, la giovane trovata morta soffocata dentro casa del suo assassino a Grumo Nevano, provincia di Napoli
“Ho sentito delle voci che mi dicevano di agire e l’ho fatto”: tanto semplici quanto strazianti le motivazioni che Elpidio D’Ambra, 31 anni, ha detto agli inquirenti mentre confessava di essere lui l’omicida di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni trovata senza vita nell’abitazione di Grumo Nevano dove l’uomo viveva, alla periferia nord di Napoli. Rosa era stata trovata seminuda e con alcuni stracci in bocca: D’Ambra ha però negato di aver compiuto su di lei violenze sessuali, circostanza che verrà chiarita dall’autopsia. La vittima è morta per strangolamento, visti gli importanti segni rinvenuti sul suo collo. Il reo confesso era stato arrestato in giornata, grazie all’intervento di due agenti che si trovavano all’ospedale San Paolo di Napoli, che lo hanno riconosciuto dopo che l’uomo si era recato nella struttura per farsi visitare. Prima di raggiungere il nosocomio si era fatto accompagnare in taxi a comprare vestiti nuovi, dopo essersi disfatto di quelli vecchi e del cellulare.
La confessione del vicino di Rosa Alfieri, strangolata a Grumo Nevano: “Ho sentito delle voci”
Agli inquirenti ha confessato di essere un consumatore abituale di cocaina, e ha ricostruito la dinamica dei fatti: avrebbe invitato Rosa nella sua abitazione per chiederle alcune informazioni sulle bollette della corrente, dato che la casa in cui vive è di proprietà del padre della vittima. Poi le “voci nella testa”, e l’omicidio. Ha anche confermato di aver parlato – dopo aver commesso il fatto – con i genitori della ragazza, che gli hanno chiesto se l’avesse vista. La cugina di Rosa non crede alla smentita sulle violenze sessuali: “Ha tentato di stuprarla, graffi sul collo lo dimostrano. Io so che è stato un tentato stupro, almeno per quello che so ora, poi dopo l’autopsia saranno accertate le informazioni. So che sono stati trovati dei graffi sul viso o sul collo di mia cugina che sarà stata lei stessa a farsi tentandosi di difendersi. Io so che è stata strangolata con un foulard o una sciarpa e lei avrà provato a toglierla”. D’Ambra si trova ora nel carcere di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. La comunità di Grumo Nevano ha organizzato ieri sera una fiaccolata in memoria di Rosa proprio davanti al palazzo dove abitava.