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“Non sono Claudio”. L’esilarante blastata di Alessandro Borghi al suo omonimo leghista
neXtQuotidiano 21/07/2021
Così l’attore David di Donatello ha commentato il tweet del deputato della Lega, che ieri aveva accostato i gay ai malati di HIV
Borghi vs Borghi. Da ore ormai impazza il tweet di Claudio Borghi in cui il deputato leghista ha paragonato la sensibilizzazione verso i vaccini con la campagna di odio che fu fatta negli anni ’80 verso i malati di HIV. Nella mente di molti sicuramente sarà tornata vivida la pubblicità in cui in maniera sommaria non si approfondivano i canali di trasmissione dell’AIDS, ma si valorizzava il contagio per contatto. Il leghista aveva, per l’ennesima volta, strizzato l’occhio ai no-vax. Fetta di elettorato prezioso per il partito di Matteo Salvini.
Come un fulmine a ciel sereno si è voluto calare nel dibattito pubblico anche Alessandro Borghi che con ironia ha twittato scrivendo: “Oggi più che mai, non sono Claudio”. Un commento ironico su una delle bacheche più amate degli italiani. L’attore romano è stato protagonista in alcune delle serie più famose degli ultimi anni come Suburra e Diavoli, quest’ultima di produzione americana e andata in diffusione mondiale.
Oggi più che mai, non sono Claudio.
— Alessandro Borghi (@AleBorghi_) July 20, 2021
Alessandro contro Claudio, entrambi Borghi: è sfida a colpi di Tweet. L’intervento del leghista
Occasione ghiotta per il deputato leghista che non si è lasciato sfuggire una polemica facile, un palcoscenico che non gli si confa solitamente e l’ennesima bacheca dove poter dire la sua. “Male – esordisce il Claudio Borghi – quanto sta succedendo nei confronti dei non vaccinati accusati di essere contagiosi è molto simile alla vergogna degli anni 80” prosegue. Un tentativo di mettere una pezza a colori alla infelice considerazione di qualche giorno fa.
Male… mi risulta che tu sia sensibile alla lotta contro le discriminazioni. Ti invito a riflettere che quanto sta succedendo nei confronti dei non vaccinati accusati di essere contagiosi è molto simile alla vergogna degli anni 80 nei confronti dei gay accusati di spargere HIV
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) July 21, 2021
Avvalorando, ancora ed ancora, la teoria secondo cui AIDS e Covid19 sono sullo stesso piano. E’ bene comunque ricordare che la grande differenza tra i due sistemi di trasmissione si trova soprattutto nella semplicità della seconda patologia, in nessun modo avvicinabili al caso del virus HIV. E soprattutto la prevenzione, per entrambi, può risultare fondamentale: vaccini e preservativi.
Nonostante il deputato sia atterrato con grande fervore sulla sua bacheca, l’attore non si è spaventato. I mesi di pressione al fianco di Patrick Dempsey devono essere stati formativi. E con piglio da Aureliano, ribatte.
Francamente, caro Claudio, i caratteri di questo social non sarebbero abbastanza per argomentare la grandezza dell’idiozia che hai appena scritto.
Magari avremo modo in futuro.
Magari no.— Alessandro Borghi (@AleBorghi_) July 21, 2021
Al deputato leghista l’ultima replica che chiude lo scontro del secolo.
Mi spiace che tu continui a non capire. Ho vissuto gli anni ’80 e ho sempre trovato rivoltante il pregiudizio nei confronti dei gay accusati di essere contagiosi. Spero di avere il diritto di considerare rivoltante anche il pregiudizio di chi ritiene contagioso un non vaccinato.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) July 21, 2021