“Non capisco questo esonero”, Mihajlovic rompe il silenzio dopo l’addio alla panchina del Bologna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-08

L’ex tecnico rossoblu ha voluto ringraziare i tifosi per il loro sostegno e supporto dopo esser stato allontanato dalla società

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Non è mai stato un personaggio da “zero a zero”. Ha sempre parlato liberamente, mostrando a tutti le sue idee e i suoi ideali in qualunque ambito della sua vita. A livello sportivo, politico e meramente personale (compresa la sua lotta contro la malattia). A Bologna ha trovato quell’isola felice che gli ha permesse di procedere tra il campo di allenamento e tutto l’iter di cure a cui è stato sottoposto in questi anni per cercare di sconfiggere la leucemia. Fino a lunedì pomeriggio, quando il club rossoblu ha deciso di esonerarlo per via dei risultati deludenti di inizio stagione (3 punti figli di 3 pareggi e 2 sconfitte). E oggi Sinisa Mihajlovic ha rotto il silenzio con una lettera inviata e pubblicata dalla Gazzetta dello Sport.

Mihajlovic spiega di non aver capito perché sia stato esonerato dal Bologna

Prima i ringraziamenti ai tifosi, al pubblico che a ogni partita casalinga siede sugli spalti del “Dall’Ara” e quelli che seguono e hanno seguito la squadra nelle varie trasferte. Poi il capitolo dedicato proprio all’esonero che si è appena consumato:

“Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile. La società non era del mio stesso avviso. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato”.

Per Mihajlovic, l’esonero è incomprensibile. I risultati di inizio stagione non sono stati all’altezza delle aspettative, ma sono passate solamente 5 giornate. Poi c’è il tema delle cure e della malattia.

“Ci tengo però a dire, che le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane: l’unico mio temporaneo impedimento è quello di non poter espormi per troppe ore a un sole forte. Ma non sono mancato un giorno. Nulla mi impedisce di lavorare e di andare in panchina”.

Lo stesso ormai ex allenatore del Bologna, dunque, mette in dubbio – neanche troppo velatamente – la narrazione sull’esonero provocato esclusivamente dai risultati della sua squadre. Lui stesso ha detto di fare fatica a pensare che questa decisione sia arrivata solo ora, ma era covata da tempo.

(Foto IPP/Alfonso Cannavacciuolo)

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