Nicola Liguori, bruciato vivo mentre chiamava la fidanzata su una panchina a Frattamaggiore

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-04

La vittima è riuscita a fare il nome del suo aggressore poco prima di perdere i sensi. Ora è ricoverato in condizioni gravissime, con ustioni profonde sul 35% del corpo

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Si era messo a sedere su quella panchina in una piazzetta nel mezzo di viale Tiziano, a Frattamaggiore (in provincia di Napoli), per fare una video-chiamata con la sua fidanzata che vive a Casoria. Era la notte tra giovedì 30 giugno e venerdì 1° luglio, quando Nicola Liguori – un 34enne del posto – è stato prima cosparso di benzina (o un liquido altamente infiammabile) e poi è stato arso vivo. L’uomo è riuscito a divincolarsi, spogliarsi e rientrare in casa prima del trasferimento d’urgenza in ospedale, dove è ricoverato in condizioni gravissime e con ustioni profonde sul 35% del corpo. Ma prima di perdere conoscenza, sarebbe riuscito a indicare il nome della persona che lo ha aggredito.

Nicola Liguori bruciato vivo mentre era seduto su una panchina a Frattamaggiore

“È stato Pasquale”, ha detto Nicola Liguori al fratello Biagio durante la corsa disperata in ospedale.

E quest’ultimo ha raccontato al quotidiano Il Mattino le ultime parole prima della perdita dei sensi:

“Nicola, che ha un fisico possente, ha avuto la forza e la lucidità di indicare in Pasquale Pezzella e in un suo amico quelli che lo avevano cosparso di benzina e poi avevano appiccato il fuoco con un accendino. Ed è riuscito poi a spiegarmi anche il motivo”.

Secondo il racconto del fratello, il presunto colpevole avrebbe accusato Nicola Liguori di aver rubato un suo vecchio scooter parcheggiato sotto casa. Un’accusa che la stessa vittima ha sempre negato. E proprio poche ore prima dell’aggressione, i due si sarebbero affrontati verbalmente. Poi, quella notte, il suo corpo cosparso di benzina mentre era seduto su quella panchina e dato alle fiamme con un accendino. Secondo la testimonianza del fermato, però, quel suo folle gesto è stato provocato esclusivamente dal fastidio provato per quella telefonata, sotto casa sua, in piena notte.

Ora quel Pasquale Pezzella accusato dalla vittima è stato interrogato in Questura e si cerca di risalire anche all’identità del presunto complice, cioè colui il quale avrebbe versato – con una tanica – la benzina sul corpo di Nicola Liguori. Perché la compagna dell’uomo, che era collegata con lui in video-chiamata, ha assistito al tutto attraverso la telecamera dello smartphone e ha raccontato agli inquirenti di aver visto il volto di uno dei due aggressori.

(foto e video: da Il Mattino)

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