Natale in lockdown per i no vax: l’ipotesi del governo sul modello austriaco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-18

I non vaccinati potrebbero essere sottoposti a ulteriori restrizioni nei giorni di festa: secondo un retroscena de La Stampa, il governo sta pensando di imitare il modello dell’Austria che consentirà ai non immunizzati di uscire “soltanto per far visita a una persona cara”

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Un Natale in lockdown per i no vax? L’ipotesi è sul tavolo, e per ora da Palazzo Chigi non arriva nessuna smentita. Secondo un retroscena de La Stampa, l’Italia potrebbe imitare il modello dell’Austria, dopo averlo già fatto introducendo il Super Green Pass che ricalca la regola “2G” sulle libertà per vaccinati e guariti dal virus. Il ministro della Salute del governo di Vienna, Wolfang Mueckstein, ha stabilito che nei giorni festivi, dal 24 al 26 dicembre e alla fine dell’anno, chi non è vaccinato potrà lasciare la propria casa “solo per fare visita a una persona cara”. Un coprifuoco identico a quello vissuto anche in Italia durante le feste dello scorso anno, ma che nell’era dei vaccini potrebbe essere riservato ai non immunizzati e contenuto alle ore di punta dei grandi raduni tra parenti e amici, ossia dalle 19 alle 24 la notte della Vigilia, dalle 12 alle 16 il giorno di Natale e durante la notte di capodanno. Tutto ciò al netto del fatto che sul tavolo della discussione ci sono anche l’obbligo del tampone rapido – anche per gli immunizzati – che vogliano partecipare ad eventi con più di cinquemila persone, come i concertoni di fine anno, e l’obbligo di mascherina all’aperto.

La variante Omicron minaccia il Natale dei no vax

Nelle decisioni che verranno prese per trascorrere le feste in sicurezza pesa e non poco la variante Omicron: secondo una ricerca dell’Imperial College di Londra, il rischio di infettarsi nuovamente con la nuova versione del virus è di 5,4 volte superiore rispetto alla Delta. Ma soprattutto con Omicron la protezione dei vaccini calerebbe di molto: rispetto alla malattia sintomatica con due dosi si ridurrebbe infatti tra lo zero e il 20%, per risalire tra il 55 e l’80% dopo il booster. Lo studio non ha inoltre trovato prove che la nuova variante generi forme meno severe di malattia. Ma l’epidemiologo del Cts e fondatore degli Ecdc europei Donato Greco ha rivelato che “gli ultimi studi dei genetisti che abbiamo potuto osservare mostrano come gli epitopi, ossia le piccole parti degli antigeni che si legano agli anticorpi specifici, si fermino nelle prime vie respiratorie, impedendo così al virus di provocare le polmoniti che sono la prima causa di ospedalizzazioni e morti”.

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