L’incendio al Museu Nacional di Rio de Janeiro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-03

Secondo il vicedirettore Luiz Fernando Dias Duarte tutti gli archivi storici, conservati nei piani intermedi dell’edificio, sono stati completamente distrutti

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«Duecento anni di lavoro, ricerca e conoscenze sono andati perduti»: non usa mezzi termini il presidente brasiliano Michel Temer per l’incendio al Museu Nacional di Rio de Janeiro, distrutto ieri da un gigantesco incendio. Le fiamme hanno iniziato a propagarsi tra i saloni della struttura alle 19.30 ora locale, quando ormai i visitatori e lo staff erano andati via. Nessun ferito pertanto, ma le perdite in termini di patrimonio artistico sono incalcolabili.

L’incendio al Museu Nacional di Rio de Janeiro

L’incendio, di cui ancora non si conoscono le cause, si è propagato molto in fretta tra le centinaia di sale dell’edificio, vasto 13mila metri quadrati, per via dei vari materiali infiammabili dei circa 20 milioni di reperti contenuti al suo interno. I vigili del fuoco hanno impiegato tre ore per domarlo. Secondo il vicedirettore del Museo, Luiz Fernando Dias Duarte, “tutti gli archivi storici, conservati nei piani intermedi dell’edificio, sono stati completamente distrutti”. Quindi ai giornalisti ha detto di provare “un profondo senso di sconforto” e “un’immensa rabbia”, lamentando la “mancanza di attenzioni” da parte delle istituzioni per il prezioso polo museale. Sentimenti condivisi anche da ricercatori, studiosi e docenti dell’Università federale di Rio de Janeiro, a cui il Museo era affiliato, e che hanno proposto una manifestazione davanti a ciò che resta del Museo per protestare contro i tagli del governo ai fondi per l’istituzione.

Il Museo nazionale di Rio, come si legge sul suo sito web, conservava tra le altre cose una collezione egizia e una di epoca greco-romana, quindi reperti di paleontologia tra cui lo scheletro di un dinosauro rinvenuto nella regione di Minas Gerais e il più antico fossile umano scoperto in Brasile, noto con il nome di “Luzia”. Viene inoltre considerato uno dei più grandi musei per le scienze naturali e di antropologia dell’America Latina. Anche l’edificio era un simbolo del patrimonio culturale brasiliano: risalente al 1818, è stato residenza ufficiale della famiglia reale portoghese prima, e di quella imperiale brasiliana poi. Nel 1892 la decisione di convertirlo in Museo.

Le opere del Museu Nacional

Il tesoro più importante ospitato dal Mueso Nazionale in fiamme, ricorda nella sua pagina online il quotidiano Estado de Sao Paulo, “è lo scheletro più antico trovato in America latina, risalente a circa 12.000 anni fa, di una donna ribattezzata ‘Luzia'”. Rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, nello Stato di Minas Gerais, i resti ossei appartengono ad una donna morta all’età di 20-25 anni, e che fu una delle prime abitanti del Brasile. Nelle vetrine del Museo erano esposti il cranio di Luzia e una ricostituzione del suo volto che rivelava tratti somatici simili ai negri africani e agli aborigeni australiani. A suo tempo la scoperta dello scheletro di Luzia spinse gli studiosi a correggere le principali teorie sul popolamento delle Americhe e a porre il reperto fra i “maggiori tesori archeologici” brasiliani.

Il Museo nazionale di Rio de Janeiro, inaugurato dal re Juan VI del Portogallo il 6 giugno 1818, è considerato il quinto più grande al mondo per la collezione esposta.

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