Monica Cirinnà lascia la politica?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-17

“Vi ricordate quando la moglie disse ‘Non parlerò mai più con mio marito’ e non lo fece più? Ecco, io sono come quel personaggio, ho un brutto carattere…”.

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– “Ho sbagliato e pagherò. Il mio errore è stato fidarmi dei Cinque Stelle. Chiudo con questo scivolone la mia carriera politica”: in Transatlantico al Senato mentre prosegue la riunione dei capogruppo che forse rinvierà la discussione sulla legge sulle Unioni Civili alla prossima settimana Monica Cirinnà si sfoga e sembra voler far intendere che lascerà la politica. “Tante volte ho sbagliato e tante volte ho pagato”, prosegue Monica Cirinnà che, alla domanda se si fiderà mai più dei grillini risponde citando un libro di Isabella Allende “La casa degli spiriti”. “Vi ricordate quando la moglie disse ‘Non parlerò mai più con mio marito’ e non lo fece più? Ecco, io sono come quel personaggio, ho un brutto carattere…”.

Monica Cirinnà lascia la politica?

Prima però la Cirinnà ci tiene a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Voglio che sia chiara quale sia stata la genesi di questa legge: l’intesa sul testo e’ stata sottoscritta da me, Tonini e Lumia”, dice parlando con i giornalisti in Transatlantico. La senatrice del Pd iniste sul fatto che anche la componente cattolica del Pd, rappresentata dal collega di partito Giorgio Tonini, era d’accordo con il testo del ddl ora all’esame dell’Aula. “C’e’ stato un accordo sottoscritto e io su quell’accordo mi sono basata, era un accordo che rispettava il programma del Pd”, ha aggiunto.  Sulle mediazioni successive Cirinnà ha quindi osservato: “Si poteva andare ad altri accordi, ma altri accordi avrebbero ceduto diritti. Ora sicuramente si arriverà ad altri accordi, vediamo cosa si deciderà in capigruppo”. Intanto mentre la capigruppo è riunita ci sono versioni contrastanti su quello che potrebbe succedere al testo. “Abbiamo preso una settimana di tempo per discutere perbene il da farsi. Escludo che al momento ci possa essere un ritorno in Commissione del testo e non prevedo stralci. Il rinvio dell’esame di qualche giorno serve solo a salvare la legge”, dice il senatore del Pd, Andrea Marcucci, primo firmatario dell’emendamento ormai conosciuto come il “supercanguro”. A chi gli chiede cosa potrà avvenire nel frattempo per cambiare le sorti del ddl Cirinnà, lui afferma: “Beh, sarà molto importante l’assemblea del Pd di domenica…”. Rosa De Giorgi, senatrice cattodem, invece punta ad alzare ancora di più la posta:  “Dobbiamo vedere in questo lasso di tempo quali saranno i soggetti davvero affidabili con cui mandare avanti questa legge. Ora vedremo cosa accadrà non escludo un ritorno del testo in Commissione. Probabilmente si dovrà ripensare, comunque, un percorso parlamentare”

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