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Milano, il parco di Trenno diventa il primo polo di vaccinazioni “drive through”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-03-15
Il centro vaccinale “in auto” è gestito dalla Difesa. Le potenzialità: 2mila inoculazioni al giorno
Milano ha un nuovo polo vaccinale. Si trova nella zona di via Novara, per l’esattezza nel Parco di Trenno. Il sito è gestito dal Ministero della Difesa e a differenza di tutti gli altri centri sparsi su tutto il territorio italiano, il principio che segue per sottoporre a inoculazione del prodotto anti-Covid i cittadini è quello utilizzato per i tamponi: l’iniezioni avviene direttamente in automobile. Un modo per accelerare la campagna di immunizzazione che potrebbe essere replicato anche in altre zone del Paese. Così il vaccino drive through può diventare un’arma in più per la lotta contro il virus.
Vaccino drive through, il primo polo a Milano
Questa mattina, nel Parco di Trenno (a Milano), sono iniziate le prime somministrazioni del vaccino Astrazeneca per i docenti (seguendo l’ordine di prenotazione e il piano previsto dalla Regione Lombardia). Il procedimento è molto semplice: ci si reca sul posto con la propria automobile, si attende il proprio turno all’interno della vettura. Poi si procede con il vaccino. Il tutto per una durata di circa cinque minuti. Infine, si attende un ulteriore quarto d’ora per verificare eventuali reazioni avverse al prodotto, prima di andare via.
Il vaccino fast da 2mila iniezioni al giorno
“Qui arriveremo a 2mila vaccini al giorno, mentre all’ospedale militare di Milano ne facciamo già 1300. In tante altre realtà evolveremo verso la somministrazione di vaccini nei nostri centri, dando concorso allo sforzo del Paese”, ha dichiarato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. E l’esercito è sempre stato in prima linea nel tracciamento della pandemia: “Sono 138 i drive through allestiti dalla Difesa nel Paese, di cui 28 in Lombardia, per dare impulso al tracciamento con i tamponi. Questo è un esempio dell’evoluzione di questa attività, che sempre più andranno verso l’evoluzione in poli vaccinali, come quello di oggi”. E ora è un punto di riferimento anche per la campagna vaccinale.
(foto: IPP /Di Mauro)