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Michele Emiliano: la sfida in casa a Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-04-04

«C’era qualcosa dentro il Mise che voleva impedire di parlare di petrolio e politica energetica?», si chiede il governatore della Puglia durante la Direzione. Dove ha finalmente l’occasione di parlare faccia faccia con un premier che “non gli risponde al telefono”. E intanto accusa il governo di aver fatto un servizio alle lobby

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«Le Regioni italiane te lo hanno dovuto dire con il referendum. Fai in modo che non accada mai più». Michele Emiliano sceglie la Direzione del Partito Democratico per attaccare frontalmente Matteo Renzi. E l’intervento del presidente della Regione Puglia, che in altre occasioni aveva detto di non avere più rapporti né comunicazioni con il premier, si prende tutto lo spazio necessario per contestare, dopo aver premesso che approva la relazione del segretario.

Michele Emiliano: la sfida in casa a Renzi

«Ma il Pd si voleva porre la questione del referendum? Come è potuto accadere? Stasera ti ho sentito parlare di politica energetica finalmente. Era così complicato parlarne? Evitare questo referendum e parlarne? O c’era qualcosa dentro il Mise che voleva impedire di parlarne?», sostiene Emiliano, che ne ha tante da dire evidentemente: «Ti ho sentito parlare imprudentemente della magistratura di Potenza… Hai detto ‘com’e’ che questa gente non arriva mai a sentenza?'”, dice Emiliano. Il premier conferma. “A sentenza definitiva. Se fa il magistrato…”. “Il problema- dice Emiliano – è che qualche ora fa una sentenza e’ arrivata. Sul centro oli di Viggiano. Praticamente sulla stessa cosa, con gli stessi dirigenti, ovviamente sono cambiate le persone, che sono stati condannati a sette anni. Mica a una settimana”. Emiliano si riferisce evidentemente alla sentenza di stamattina con cui il Tribunale di Potenza ha condannato gli ex vertici della Total e alcuni imprenditori e amministratori a pene tra i due e i sette anni di reclusione. «Nessuno di noi ha promosso il referendum, sono stati i consigli regionali, per la prima volta nove regioni chiedono un referendum su una legge dello stato. Era così complicato evitare il referendum parlandone? Il governo poi si e’ accorto di avere dei referendum pesantissimi e hanno tentato di tagliare attorno alle richieste referendaria il minimo indispensabile», dice, tornando sul referendum sulle trivellazioni: «Io spero che il referendum vinca, io voterò sì e dirò a tutti gli elettori di farlo e di non ascoltare l’indicazione del Pd». E ancora: “Io ho votato questo segretario e continuo a pensare che sia uomo di tanto valore, ma deve fare la cortesia di ascoltare chi ha i capelli bianchi. Matteo, su Tempa Rossa ti hanno detto una bugia; è possibile che insieme si governi meglio questo paese, è possibile? Lanciamo una legge sulla partecipazione attiva nelle grandi scelte impattanti, in particolare in materia energetica”. Il tempo è finito, ma lui vuole parlare ancora: “Devo finire”, replica quando il presidente Matteo Orfini lo richiama. “Non è facile parlare col segretario. Almeno per me. E io non sono uno di quelli della minoranza dem. Ha preso l’80 per cento dei voti Renzi in Puglia”, ricorda Emiliano. “Continuo a pensare – dice – che Renzi sia un uomo di grande valore. Ma deve fare la cortesia di ascoltare qualcuno che ha i capelli bianchi e che passa il tempo a studiare”.
michele emiliano governo servo delle lobby

L’intervista sul governo servo delle lobby

Proprio oggi in un’intervista rilasciata a Luca Telese su Libero Emiliano ha attaccato frontalmente il governo Renzi sulla questione delle trivellazioni e parla di servizio, o favore, alle lobby del petrolio:

«C’è stato un regalone del governo ai signori del petrolio».
«Regalone ai petrolieri» è una frase che fa venire in mente le manette.
«Per nulla. Non parlo di fattispecie giudiziarie, non so e non voglio nemmeno sapere cosa c’è dentro l’inchiesta».
Su cosa si basa il suo giudizio,allora?
«Sulle scelte politiche compiute dal governo e messe nero su bianco con il decreto Sblocca italia, che io da ora per comodità chiamereid irettamente lo “sblocca-trivelle”. Così almeno i cittadini capiscono a cosa serviva».
Emiliano, cosa cambia dopo il Guidi-gate?
«C’è la possibilità di una presa di coscienza».
Cioè?
«Bisogna andare a votare tutti il 17 aprile».
Perché?
«È in ballo l’eliminazione di un regalo scandaloso ai petrolieri».
Lei sta facendo a Renzi un’accusa durissima.
«Una critica politica».
Essere lo strumento di lobbies economiche??
«Il Pd dovrebbe dare priorità alle esigenze dei cittadini».
I critici del referendum dicono che il quesito non decide nulla.
«Balle. Il referendum è stato uno strepitoso successo. I quesiti, che erano sei,hanno già vinto, perché hanno costretto Renzi a riscrivere la legge per disinnescarli».
Ne è rimasto solo uno.
«Però è di importanzavitale»

Durante l’intervento  Emiliano ha voluto smentire “due bugie” sul referendum sulle trivelle: “Non si spreca nessuna energia, perché se raggiungessimo il quorum, e sarà difficile, alle europee hanno votato il 48% delle persone immaginate quanto sarà difficile una battaglia come questa, io mi auguro che vinca e dirò a tutti di andare a votare, ma se togliamo i termini previsti dalla legge che è stata modificata dal governo togliamo l’unica autorizzazione del governo italiano” e “senza termini contraddiciamo la procedura europea”. Emiliano ha chiarito infatti che già con la legge che c’era prima si poteva estrarre tutto il petrolio “e senza licenziare nessuno, questa norma è in vigore da prima noi chiediamo solo di mantenere in vigore la vecchia norma”. Parte dal referendum una nuova leadership del Partito Democratico?

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