La storia di Mauro da Mantova, il no vax de “La Zanzara” andato al supermercato con la febbre e ora intubato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-10

L’uomo, famoso nell’etere per le sue teorie della cospirazione ai microfoni di Radio24, non sta rispondendo alle cure

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La storia di Mauro da Mantova è lo specchio di quello strato della società italiana di “duri e puri” che non solo non vogliono vaccinarsi, ma pensano che la pandemia sia un complotto dei “poteri forti” e quindi rifiutano tutti i rimedi igienico-sanitari per evitare il contagio. Maurizio Buratti è un personaggio molto noto, soprattutto tra i fan e gli ascoltatori de “La Zanzara”, la trasmissione in onda su Radio24 condotta dal duo Cruciani-Parenzo. Ora l’uomo è ricoverato, e intubato, in gravi condizioni a Verona, ma questa è solo una tappa di questa assurda vicenda.

Mauro da Mantova, il no vax de La Zanzara ricoverato per Covid

Perché Mauro da Mantova, solo qualche giorno fa, aveva telefonato proprio a “La Zanzara” per raccontare fiero ciò che aveva fatto: nonostante la febbre a 38° e i sintomi ben evidenti dell’infezione da Sars-CoV-2, l’uomo è uscito lo stesso di casa ed è andato a fare la spesa al supermercato. E non solo: nel corso del so intervento radiofonico, si era vantato di averla fatta con la mascherina abbassata. Insomma, il carrozziere di Curtatone ha fatto tutto quello che – in piena pandemia – non doveva esser fatto. Forse seguendo anche quell’assurda tendenza, nata su Telegram qualche mese fa, di protestare contro le “restrizioni” andando nei supermercati senza indossare il dispositivo di protezione individuale. Per proteggere gli altri e se stessi.

Ora è intubato, dopo che le sue condizioni di salute sono peggiorate. Come ha raccontato ad AdnKronos Giuseppe Cruciani, che “conosce” radiofonicamente Mauro da Mantova da diversi anni, all’inizio l’uomo aveva rifiutato le cure. Poi, però, la sua salute è peggiorata e alla fine, su suo consiglio, si è rivolto a un medico che gli ha trovato posto nell’Ospedale Borgo Trento di Verona. E una volta entrato nel nosocomio, aveva inizialmente rifiutato ulteriori cure e l’intubazione. Poi, con il passare delle ore e dei giorni, il suo castello di carte è crollato.

Cruciani ha raccontato che solo qualche giorno fa, parlando al telefono con lui (e con la figlia che lo assiste), il carrozziere di Mantova aveva una saturazione del sangue che oscillava tra il 56 e il 74. Bassa, molto bassa. Troppo bassa. Perché quello – insieme ad altri sintomi che, oramai, tutti abbiamo imparato a conoscere – è uno dei campanelli d’allarme: il virus ha provocato la forma più aggressiva (spesso letale) di Covid, la polmonite bilaterale. Ora Mauro da Mantova lotta tra la vita e la morte, ma per il momento il suo corpo non risponde alle cure.

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