La morte di Massimo Mattioli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-26

Mattioli è stato uno dei grandi e geniali autori del fumetto italiano e internazionale, co-fondatore delle riviste “Cannibale” e “Frigidaire”, creatore delle storie di Pinky e Joe Galaxy. La storia di Grattachecca & Fichetto e di Squeak The Mouse

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Massimo Mattioli è morto. L’annuncio è stato dato da Coconino Press sulla sua pagina facebook e anticipato dalla pagina fan del fumettista. Mattioli è deceduto a Roma, venerdì scorso, dopo una breve malattia, all’età di 75 anni. Mattioli è stato uno dei grandi e geniali autori del fumetto italiano e internazionale, co-fondatore delle riviste “Cannibale” e “Frigidaire”, creatore delle storie di Pinky e Joe Galaxy.

La morte di Massimo Mattioli

Nato a Roma il 25 settembre 1943, Mattioli esordisce nel 1967 su “Il Vittorioso” con il Vermetto Sigh. Un anno dopo si trasferisce a Londra, dove realizza vignette sulla rivista “Mayfair”, e nello stesso anno a Parigi, dove disegna le avventure di “M le magicien” per la rivista “Pif”, come pure lo zoo pazzo, ideato dal futuro direttore di Diabolik Mario Gomboli. Nei primi anni Settanta, di nuovo in Italia, crea “Pasquino” per il quotidiano “Paese Sera” e nel 1973 inizia la sua ultra quarantennale collaborazione con “Il Giornalino” creando il personaggio di “Pinky”, un surreale coniglio rosa giornalista, simbolo del settimanale edito dalle Edizioni San Paolo, pubblicato fino al 2014.

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Nel 1977 Mattioli fonda con Stefano Tamburini la rivista underground-alternativa “Cannibale”, alla quale collaboreranno successivamente Filippo Scòzzari, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore. Su “Cannibale” pubblica le prime avventure di “Joe Galaxy” (1978), che proseguiranno nel 1980 su “Frigidaire”, nel 1988 sul mensile “Comic Art” e nel 1992 su “Lupo Alberto Magazine”.

Massimo Mattioli, Cannibale e Frigidaire

Nel 1980 per “Frigidaire” crea la serie “Squeak the Mouse”, un ironico topolino sanguinario, pubblicato anche in Francia nel 1984 e nel 1992 con il suo seguito, “Squeak the Mouse 2”. Negli anni Novanta prosegue la serie sulla rivista “Blue” e partecipa come attore alla versione teatrale del personaggio, allo Spazio Zero di Roma e al Bains Douches di Parigi.

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Da: Coconino Press su FB

Mattioli realizza anche illustrazioni nel campo della pubblicità. Nel 1999 partecipa al volume “Comix 2000” edito in Francia da L’Association per festeggiare il nuovo millennio. Tra i riconoscimenti professionali si segnalano il premio francese Phénix nel 1971, lo Yellow Kid a Lucca Comics & Games nel 1975, il Romics d’Oro 2009 e due Premi Micheluzzi vinti a Comicon, nel 2010 e nel 2012, per “Pinky”.

Massimo Mattioli e Grattachecca & Fichetto

Un articolo di Repubblica del maggio scorso racconta la somiglianza tra Squeak the mouse e i personaggi di Grattachecca & Fichetto, il violentissimo cartoon nel cartoon che ne I Simpson guardano Bart e Lisa, in cui gatto e topo cercano di massacrarsi a vicenda. All’epoca lui non sembrava molto impressionato dalla circostanza:

A proposito, Matt Groening ha copiato da Squeak the mouse?
“Non me ne frega un accidente! Adesso che uscirà la nuova edizione lo decideranno i lettori. Queste cose non fanno bene alla salute: rischi di entrare in un circolo vizioso allucinogeno. Che devo dire? Lo odio? No. Preferisco avere una cosa in meno, essere più povero, lavorare in sottrazione. Ma essere libero. Non voglio schiavitù, né di soldi, né psicologiche”.

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In realtà non potevano non conoscere il tuo Squeak the mouse anche perché è stato protagonista di un fatto clamoroso: di questo possiamo parlare?
“Nel 1985 bloccarono alla dogana 1500 copie di Squeak the mouse perché considerato “materiale osceno e pornografico”. La difesa venne curata anche da Françoise Mouly, moglie di Art Spiegelman ed editrice della rivista Raw. Il processo finì con l’assoluzione e si creò anche un precedente nella storia dell’emendamento per oscenità. La stampa Usa ne parlò moltissimo citando persino il caso di Henry Miller del ’73”.

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