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Massimo Bitonci: vi faccio vedere come cade un sindaco difeso da Salvini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2016-11-12
Il tocco magico del Capitano: ieri aveva promesso fuoco e fiamme se i consiglieri si fossero dimessi facendo cadere il suo primo cittadino. Questi non se lo sono filato nemmeno di striscio. Ecco come vuole uscire dall’Euro uno che non riesce nemmeno a farsi obbedire a Padova
“Se davvero due consiglieri di Forza Italia pensano di mandare a casa il sindaco di Padova Massimo Bitonci vuol dire schierarsi contro tutta la Lega e mettere in discussione le alleanze a ogni livello”: gliele aveva cantate forti e chiare ieri il segretario della Lega Matteo Salvini. Ed era stato rassicurato dall’auctoritas di Niccolò Ghedini, mica uno qualunque: “Se fossero veritiere le notizie della volontà di alcuni consiglieri di Forza Italia di sfiduciare il sindaco di Padova Massimo Bitonci – sostiene – si tratterebbe di un grave errore politico. Al di là di ogni contrapposizione, delle ragioni o dei torti, questo è il momento dell’unità del centrodestra per affrontare tutti insieme la battaglia del no al referendum”. E infatti ieri 17 consiglieri (non due di Forza Italia) si sono presentati davanti a un notaio: è la formula per sfiduciare Massimo Bitonci, sindaco leghista di Padova. Ed è quanto si è concretizzato venerdì a tarda sera, l’ultima firma attorno alle 23. La giunta è caduta esattamente come quella di Marino a Roma.
Massimo Bitonci: vi faccio vedere come cade un sindaco difeso da Salvini
Il Mattino di Padova fa i nomi dei consiglieri che ieri hanno salutato Bitonci: il segretario del Pd Massimo Bettin ha garantito per i dem (oltre a lui, Umberto Zampieri, Gianni Berno, Andrea Micalizzi, Claudio Piron, Enrico Beda, Margherita Colonnello), il commissario di Forza Italia Simone Furlan ha assicurato la presenza di Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto. Poi sono arrivati Antonio Foresta, Riccardo Russo e gli esponenti di Padova2020 Roberto Marinello e Beatrice o Dalla Barba. I due consiglieri del M5S Giuliano Altavilla e Francesca Betto si sono presentati dopo una riunione con altri esponenti del partito. Per ultimi Jacopo Silva della lista Rossi e Fernanda Saia, già transitata nel gruppo misto. Il dato è tratto, le dimissioni sono state consegnate, il consiglio comunale cade e si va al commissariamento in attesa delle elezioni. “Abbiamo preso atto dell’implosione della maggioranza del sindaco Bitonci – ha spiegato il segretario provinciale del Partito Democratico Massimo Bettin – era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell’interesse collettivo. L’arroganza della gestione del potere da parte del sindaco e alcuni elementi di autentica torsione democratica rendevano indispensabile un’azione di responsabilita’ e di amore nei confronti della città”.
Il Kebab fa cadere la Lega
La situazione si era creata nei giorni scorsi, quando due consiglieri di Fi, Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto, hanno votato per la prima volta contro una delibera di giunta, quella sul cosiddetto regolamento anti-kebab. A fare da innesco sono stati dissidi programmatici (la collocazione del nuovo ospedale a Padova Est e il cosiddetto restyling dello stadio Plebiscito per trasformarlo nella nuova casa del Calcio Padova), ma soprattutto divergenze caratteriali, visto che gli assessori e i consiglieri fuoriusciti hanno più volte denunciato l’atteggiamento «autoritario, dispotico e per nulla dialogante» di Bitonci, «abituato a prendere decisioni in completa autonomia, accettando i suggerimenti soltanto di una ristrettissima cerchia di fedelissimi (il suo capogabinetto Andrea Recaldin e il consigliere regionale Fabrizio Boron)».