Marco De Veglia, il guru negazionista e no vax morto di Covid a Miami

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-27

Il 55enne era uno dei nomi più noti del mondo del marketing grazie alla sua abilità, riconosciuta a livello globale, nel “brand positioning”. Era diventata una delle voci social più apprezzate per le sue teorie della cospirazione e negazioniste sulla pandemia, fino a diventare un fervente volto no vax

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Era uno dei nomi più apprezzati nel panorama del marketing globale. Era partito dalla sua Trieste per poi diventare un esperto di “brand positioning” a Milano, prima di volare oltreoceano e trovare la sua consacrazione professionale in quel di Miami. E proprio lì, in Florida, Marco De Veglia ha perso la vita a causa del Covid. Lui, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, era diventato uno dei volti più conosciuti sui social del fronte negazionista, e non solo. Da qualche mese, infatti, le sue teorie della cospirazione arrivarono anche ai vaccini. E proprio la mancata immunizzazione ha provocato quell’infezione fatale.

Marco De Veglia, il guru negazionista e no vax morto di Covid a Miami

A raccontare il decesso del 55enne triestino (che lascia la moglie Daniela e il figlio Ettore) è stato un amico che aveva conosciuto Marco De Veglia in un’agenzia pubblicitaria di Milano negli Anni Novanta. Al quotidiano La Stampa l’uomo ha raccontato di come il guru del marketing fosse convinto di non avere contratto il virus e si era rifiutato di sottoporsi al tampone:

“Ho fatto il calcolo. Dai primi sintomi all’ultimo respiro sono passati 14 giorni. Marco aveva la variante Delta. Mi sento profondamente in colpa per non aver insistito di più. Doveva andare subito in ospedale a farsi quel dannato tampone. Il suo primo errore è stato non vaccinarsi. Ma senza il secondo errore forse adesso sarebbe ancora vivo”.

Perché oltre a negare l’esistenza della pandemia, De Veglia si prodigava sui social nella sua battaglia contro i vaccini. Dalle petizioni per chiedere la radiazione dall’ordine di virologi e immunologi, fino ad alcune bufale sui prodotti anti-Covid pubblicate sui suoi canali social. E, fino al suo decesso, ha proseguito nel suo negazionismo e complottismo. Al suo amico, intervistato da La Stampa, ha inviato l’ultima foto lo scorso 21 luglio, mentre era ricoverato in terapia intensiva con il casco con l’ossigeno. Poi, sabato 24 la notizia del suo decesso.

(foto: da Facebook)

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