Lukashenko minaccia l’Unione Europea: stop al gas se arrivano nuove sanzioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-12

L’Ue annuncia nuove sanzioni alla Bielorussia per la crisi migratoria, Lukashenko tiene il pugno duro e minaccia la sospenzione del gas

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Il dittatore bielorusso Lukashenko alza la voce contro l’Unione europea che lo sanziona per il ruolo che la Bielorussia sta avendo nella crisi migratoria al confine orientale europeo e minaccia la chiusura del transito di gas in Europa.

Lukashenko minaccia l’Unione Europea: stop al gas se arrivano nuove sanzioni

“Forniamo all’Europa il riscaldamento e i Paesi europei ci minacciano di chiudere le frontiere. E se noi interrompessimo il transito di gas diretto all’Europa?”. È questa la minaccia di Aleksandr Lukashenko, al potere da 27 anni – è lecito chiedersi il perché.

“Sta a loro decidere. Se chiudono le frontiere, lasciamo che lo facciano”, ha detto in un incontro di governo secondo quanto riporta l’agenzia governativa Belta. Come se non bastasse, ha detto al suo ministro degli Esteri di “avvertire tutti gli europei che se introdurranno nuove sanzioni ‘indigeribili’ e inaccettabili per noi, risponderemo”.

Poi la “raccomandazione”: “alla leadership polacca, a quella lituana e ad altre personalità prive di senno di pensare prima di parlare. Non ci fermeremo di fronte a nulla per proteggere la nostra sovranità e indipendenza”.

Le sanzioni di cui parla il dittatore sono state annunciate dall’Ue e, nello specifico da Ursula von der Leyen, a causa del ruolo di Minsk nella crisi migratoria al confine orientale europeo. Sono previste restrizioni anche per il ministro degli Esteri di Minsk, Vladimir Maki e per Belavia, la compagnia di bandiera bielorussa.

Tornando alle minacce di Lukashenko, sorgono dei dubbi riguardo la loro effettiva realizzazione dato lo status giuridico extraterritoriale del gasdotto di cui si parla. Motivo per cui, secondo la leader dell’opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, un’interruzione del gasdotto “avrebbe conseguenze peggiori per Lukashenko, piuttosto che per l’Unione Europa”.

Intanto continua il tentativo di mediazione di Angela Merkel con Vladimir Putin che va avanti da due giorni per vie telefoniche. E mentre i grandi litigano a suon di minacce, migliaia di persone in fuga da Afghanistan, Iraq, Yemen, Siria, si trovano nelle aree di confine di Bielorussia, Lituania e Polonia in condizioni disumane.

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