Luca Lucci: chi è l’ultras amico di Matteo Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-17

Il ministro dell’Interno si fa immortalare mentre stringe la mano e saluta uno spacciatore che portava droga nella sede degli ultras: tir con 250 kg di marijuana

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La foto che ritrae Luca Lucci, capo ultras del Milan, con Matteo Salvini, alla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan organizzata all’Arena Civica fa discutere. Il ministro dell’Interno è stato infatti pescato ad avere una grande familiarità con una persona con una fedina penale carica di precedenti (alcuni piuttosto gravi) e legami inquietanti. Lucci è stato infatti arrestato solo pochi mesi fa in un’inchiesta per traffico di droga, con telecamere degli investigatori sistemate fuori dalla sede degli ultrà rossoneri a Sesto San Giovanni: per quella vicenda, Lucci ha patteggiato una pena di un anno e mezzo di reclusione.

luca lucci matteo salvini

L’ultras amico di Salvini si è scambiato pacche sulle spalle con il ministro, dimostrando grande familiarità con lui. Ma il ministro non è sembrato molto interessato all’argomento: “Io stesso sono indagato. Sono un indagato in mezzo ad altri indagati”, ha detto il leader della Lega ponendo invece l’accento su altri aspetti del tifo organizzato: “Io sono per il tifo corretto, colorato e colorito. Episodi di violenza non mi appartengono e non appartengono a nessuno sportivo. Questi tifosi sono persone perbene, pacifiche, tranquille. Loro portano colore con un coro, un tamburo, una bandiera. La violenza è un’altra cosa”. E lo spaccio di droga? 

Lucci 37 anni, usava la sede dell’associazione “Il Clan” in via Sacco e Vanzetti a Sesto San Giovanni come base per i suoi traffici di droga. Un luogo in cui di solito si riunisce la curva sud rossonera per questioni calcistiche e che era diventato la destinazione di grossi carichi.

La polizia è infatti riuscita ad intercettare un tir con 250 chili tra hashish e marijuana di provenienza albanese diretta nella cittadina alle porte di Milano: almeno 3 i box dove avveniva lo stoccaggio. Il capo ultrà, che ha molti precedenti sportivi tra cui Daspo e pestaggi, poi portava la droga nella sede dell’associazione.

Non è stata documentata un’attività di spaccio diretta allo stadio di San Siro, ma l’ipotesi – stando a quanto riferito dagli agenti del commissariato Centro di Milano – non è esclusa.

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