Luana, l’orditoio gemello a quello in cui ha perso la vita aveva i sistemi di sicurezza manipolati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-13

Presto dovrebbe arrivare anche la perizia sull’orditoio in cui ha perso la vita la ragazza

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La perizia del consulente tecnico su un orditoio presente nella ditta (uguale a quello in cui morta Luana), dà un dettaglio sconvolgente. E cioè che quel macchinario aveva i sistemi sicurezza manipolati, lo riferiscono alla stampa fonti della Procura. Nei prossimi giorni sarà esaminato il macchinario dov’è morta Luana. Dopo l’incidente gli inquirenti avevano infatti sequestrato i due orditoi nella ditta per fare una comparazione sui macchinari. In attesa che venga effettuata la perizia sul macchinario in cui ha perso la vita la 22enne di Prato, ieri il consulente del pm ha iniziato l’accertamento dall’orditoio gemello trovando, appunto, le ‘sicurezze’ manipolate. E questo potrebbe far pensare che anche l’altro fosse nelle stesse condizioni. Ma questo è ancor presto da dire.

Chi era Luana, la ventiduenne morta sul lavoro

Luana, 22 anni, è morta sul colpo il 3 maggio scorso in una fabbrica tessile di Montemurlo in provincia di Prato. La giovane è rimasta vittima di uno schiacciamento del torace. Questo sono i dettagli emersi dall’autopsia, condotta oggi dal medico legale Luciana Sonnellini a Pistoia. L’esame autoptico, disposto dalla procura di Prato, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ha stabilito che la giovane operaia ha riportato un politrauma fratturativo toraco-polmonare. Secondo quanto ricostruito dal medico legale, Luana sarebbe morta sul colpo stritolata dal macchinario tessile, un orditoio, in cui è rimasta incastrata e schiacciata.

Il macchinario ‘gemello’ di quello in cui è stata risucchiata e stritolata Luana D’Orazio, la 22enne operaia pistoiese morta lo scorso 3 maggio in una ditta tessile di Montemurlo (Prato), aveva i sistemi di sicurezza manomessi. Lo si è appreso da fonti della Procura di Prato dopo che è stato condotto l’accertamento tecnico da parte dei periti su un orditoio presente nell’azienda “Orditura Luana”, identico a quello in cui è avvenuto l’infortunio mortale in cui è rimasta vittima la giovane. Nella ditta sono stati sequestrati due orditoi, quello in cui lavorava Luana e quello a lei più vicino, su cui si sta svolgendo la perizia per la comparazione del funzionamento dei due macchinari.

Finora le operazioni dei consulenti tecnici si sono concentrate sulla macchina “gemella”, che ieri è stata rimessa in funzione per analizzare le fasi della lavorazione. L’orditoio che ha stritolato Luana sarà esaminato nei prossimi giorni. La perizia è considerata dalla Procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Nicolodi fondamentale per ricostruire gli ultimi istanti di vita della ragazza e stabilire le responsabilità, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle norme di sicurezza da parte della titolare della ditta.

Secondo i primi rilievi tecnici sarebbe stata rimossa la ‘saracinesca’ di protezione, una specie di cancello che avrebbe impedito a Luana di avvicinarsi troppo. La saracinesca protettiva è un meccanismo destinato a prevenire gli infortuni sul lavoro. Oltre alla titolare dell’azienda Luana Coppini, è indagato anche l’addetto alla manutenzione del macchinario, Mario Cusimano. Nei loro confronti vengono ipotizzate le accuse di omicidio colposo e la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

 

 

 

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