Cultura e scienze

Lo stop ai test d’ingresso a Medicina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-24

La questione è al vaglio della VII Commissione e prevede diversi step. Primo fra tutti l’orientamento: va potenziato già a partire dal terzo anno delle superiori. I ragazzi, infatti, potranno usufruire di corsi online con tanto di prova di autovalutazione per avere la piena consapevolezza delle loro capacità

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Lo stop ai test d’ingresso di Medicina è nel testo della riforma  allo studio della Commissione cultura e istruzione alla Camera che mira infatti a risolvere l’annoso problema dei test per l’accesso a numero programmato di medicina che, ogni anno, richiama i desideri di quasi 70mila studenti aspiranti medici per poi accontentarne 10mila o poco più, in base alle disponibilità messe in campo anno per anno dai ministeri dell’istruzione e della sanità. Il Messaggero scrive  che negli ultimi 5 anni sono stati circa 20mila i ragazzi entrati tramite ricorsi e quindi non previsti nei fondi di finanziamento degli atenei. Ma la spesa comunque c’è stata: l’ingresso dei 20mila in più è costato infatti mezzo miliardo di euro per formarli, 30mila euro ciascuno, a cui si aggiungono circa 3 miliardi per garantire la specializzazione a tutti, circa 125mila euro a studente. Come cambia l’iscrizione a medicina?

La questione è al vaglio della VII Commissione e prevede diversi step. Primo fra tutti l’orientamento: va potenziato già a partire dal terzo anno delle superiori. I ragazzi, infatti, potranno usufruire di corsi online con tanto di prova di autovalutazione per avere la piena consapevolezza delle loro capacità. «I corsi online saranno pubblici e gratuiti – spiega Manuel Tuzi, deputato 5 Stelle e relatore della riforma in Commissione – e andranno a contrastare quella spesa incredibile a carico delle famiglie che arriva anche a 5mila euro tra corsi privati a pagamento e libri di testo solo per prepararsi al test. Si tratta di una speculazione inaccettabile. Dopo un corso di 100 ore e l’ottenimento dell’attestato di partecipazione attraverso dei moduli di autovalutazione, lo studente accede al primo anno di medicina: un anno di lezioni teoriche, per evitare il sovraffollamento dei laboratori che non potrebbero reggere un elevato numero di studenti, tutte di area medica che terminerà con un test di accesso al secondo anno».

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I test d’ingresso a Medicina (Il Messaggero, 24 novembre 2019)

La selezione quindi arriva al secondo anno:

Il primo anno sarà comune per medicina, odontoiatria, chimica e tecnologie farmaceutiche, farmacia, biologia e biotecnologia. Lo scorso anno gli studenti immatricolati a questi corsi di laurea erano, complessivamente 52mila, quest’anno quasi 55mila: una cifra che si avvicina ai 65mila candidati all’attuale test di ingresso. Molti esclusi dal test infatti restano nell’area delle scienze e della medicina come biologia e farmacia. Quindi i conti potrebbero tornare.

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