Galli: “Le riaperture si programmano seguendo i numeri, non i bisogni”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-13

“E continuare a chiudere e aprire non serve, e anzi: vorrei ricordare la Sardegna. Diventare bianca alla Sardegna ha fatto malissimo”

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Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, continua a dirlo: “Le riaperture si programmano seguendo i numeri, non i bisogni”. E lo fa rispondendo alle domande della conduttrice di Cartabianca Bianca Berlinguer, che gli chiede se è vero che alcune date possano essere attendibili. Come: il 25 aprile? No, e questo è abbastanza chiaro. Le prossime festività? Il primo maggio? Neanche. Il 2 giugno? Forse è più probabile, dice Galli. A Bianca Berlinguer che gli domanda se crede che il 2 giugno si possa riaprire risponde:

Il primo maggio no, il 2 giugno speriamo forse: se così non fosse significherebbe che abbiamo avuto una mancata vaccinazione o che il virus diventa non più sensibile a questi vaccini. Sarei il più felice uomo del mondo se così fosse, e potessimo riaprire a giugno. Draghi l’ha detto: si potranno fare le cose seguendo i numeri e la realtà, non seguendo i bisogni. E continuare a chiudere e aprire non serve, e anzi: vorrei ricordare la Sardegna. Diventare bianca alla Sardegna ha fatto malissimo. La politica tutta dovrebbe arrossire per quella cosa.

Johnson & Johnson: per quanti pochi questi casi potrebbero essere simili a quelli visti in Germania. Siamo certi al mille per mille che si tratti di una colpa di questi vaccini? Se fosse colpa di questi vaccini, il discorso si restringe rapidamente: si toglie una fascia d’età precisa e il gentil sesso dalla vaccinazione nell’ambito di quella fascia d’età ricordiamoci che un caso su 7 milioni di decessi… si corre maggiore rischio ad andare in macchina in autostrada… altrimenti chiudiamo tutto: non prendiamo più l’aspirina e la penicillina. Purtroppo è stata una brutta pubblicità che è andata a colpire dove doveva colpire: nei riluttanti e i dubbiosi.

Gli eventi rari si vedono soltanto solo quando si vaccina tanta gente, non c’è alternativa. Tocca studiare e studiare come erano messe queste povere persone che hanno avuto questi problemi.

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