Lina Wertmüller, morta a 93 anni la prima regista donna candidata agli Oscar

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-09

Si è spenta a 93 anni nella sua casa di Roma Lina Wertmüller, che nel 1977 divenne la prima regista donna candidata agli Oscar con “Pasqualino Settebellezze”

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È morta nella sua casa a Roma Lina Wertmüller, al secolo Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, all’età di 93 anni. Regista di enorme successo, era nata nella Capitale il 14 agosto 1928. Nel 1977 il maggior riconoscimento alla sua carriera, con il suo “Pasqualino Settebellezze” candidato agli Oscar per la miglior regia, prima donna in assoluto. Nel 2020 le è stato anche assegnato il Premio Oscar alla Carriera.

Lina Wertmüller, morta a 93 anni la prima regista donna candidata agli Oscar

Di origini aristocratiche e svizzere, sposata allo scenografo Enrico Job, Lina Wertmüller ha avuto una vita ricca di incontri e amicizie prestigiose: sui banchi di scuola conosce Flora Carabella che, qualche anno più tardi diventerà la moglie di Marcello Mastroianni (con lui e Sophia Loren girerà nel 1978 ‘Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici’, pellicola che vanta il Guiness dei primati come titolo più lungo nella storia del cinema.

Già da adolescente frequenta il mondo del cinema e del teatro, si iscrive all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff, anima un teatro di burattini, collabora all’inizio con Guido Salvini, Giorgio De Lullo, Garinei e Giovannini, lavora in radio e televisione, firma la prima Canzonissima e il ‘Giornalino di Gian Burrasca’ con Rita Pavone protagonista in abiti maschili.

Nella seconda metà degli anni ’60 l’incontro con Giancarlo Giannini, decisivo per la realizzazione di capolavori come ‘Mimi metallurgico ferito nell’onore’, ‘Film d’amore e d’anarchia’, ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto, ‘Pasqualino Settebellezze’, ‘La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia’. Al suo attivo oltre 30 film anche come sceneggiatrice accanto a Sergio Sollima (‘Città violenta’), Pasquale Festa Campanile (‘Quando le donne avevano la coda’, ‘Quando le donne persero la coda’), Franco Zeffirelli (‘Fratello Sole, sorella Luna’), Enrico Maria Salerno (‘Nessuno deve sapere’) e serie, corti e film tv, tra i quali ‘Il decimo clandestino’, ‘Francesca e Nunziata’, ‘Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano’. Nel suo lungo carnet anche la Radio, prosa e varietà, (‘Prova generale’, ‘Un Olimpo poco tranquillo’, ‘La dolce vitaccia’).

Oltre al cinema, Lina Wertmuller riscopre un’altra grande passione, la lirica. Incursioni rare, ma non passate inosservate. ‘Carmen’ al San Carlo di Napoli per l’inaugurazione della stagione 1986-87, ‘Bohème’ all’Opera di Atene nel 1997 accanto a diverse sceneggiature e regie teatrali che portano la sua firma.

Nella sua irripetibile carriera ha vinto il Premio Flaiano alla carriera (2008), il Globo d’oro alla carriera (2009), il David di Donatello alla carriera (2010), il cavalierato di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“Sono distrutta. L’ho vista un mese fa, sono stata a casa sua”, il commento all’Adnkronos di Rita Pavone, che era legatissima alla regista romana, sia umanamente che professionalmente. “Per me è stata una seconda mamma, una mamma artistica. È stata un caposaldo, aveva un’intelligenza, una simpatia, un umorismo e nello stesso tempo era romantica e sentimentale”.

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