La replica di Lilli Gruber alla giornalista russa che chiama la guerra in Ucraina “operazione speciale” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-13

A Otto e mezzo Lilli Gruber intervista la giornalista russa Nadana Fridrikhson della tv controllata dal ministero della Difesa “Zvezda”

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Nell’ultima edizione di Otto e Mezzo su La7 la conduttrice Lilli Gruber con in studio il direttore di Domani Mattia Feltri intervista Nadana Fridrikhson, giornalista russa dell’emittente televisiva Zvezda, controllata dal ministero della Difesa russo. Gruber ha provato a chiederle il suo punto di vista sulla guerra in Ucraina e dall’altro lato del collegamento la cronista ha risposto rilanciando largamente la propaganda del Cremlino. “Ma quando Putin dice che l’obiettivo è prendere il Donbass – chiede Gruber – che controllavate in gran parte già prima della guerra in Ucraina, e non vi stanno accogliendo con grande gioia neanche i russofoni in quella zona, perché i russi stanno bombardando a tappeto tutto quel territorio, ha fatto male i suoi conti? Pensava di essere accolto con canti e fiori?”.

La replica di Lilli Gruber alla giornalista russa che chiama la guerra in Ucraina “operazione speciale”

“Inizio dalla cosa più importante – risponde Fridrikhson – cioè che la Russia non ha occupato il Donbass, non c’è mai stata questa cosa, ne ha riconosciuto l’indipendenza. E ora il nostro obiettivo è assicurare la sicurezza delle persone di quel territorio che per otto anni sono state a rischio. Ho visitato altri luoghi, ho visto la scuola di Gorlovka dove è arrivato un ordigno da parte ucraina. A scuola c’erano solo insegnanti, il vicedirettore è morto, anche un insegnante di geografia. Non c’erano i bambini. I giornalisti del New York Times hanno detto che sono morti per le azioni della Russia invece non è vero, è stato il risultato di azioni ucraine. A Mariupol ho parlato con le persone che hanno deciso di rimanere negli appartamenti e nei rifugi, non vi dico che ognuno di loro ha alzato la bandiera russa ma molti di loro sono stati testimoni dei crimini fatti da battaglione Azov e dai militari delle forze di Kyiv. La clinica ostetrica numero 3 dove c’erano tante donne che stavano per partorire. Sono arrivate rappresentanti delle forze armate ucraine e hanno spento il generatore di energia e quando gli è stato chiesto il perché hanno risposto che serviva per la guerra”.

Gruber a quel punto la interrompe: “Ricordo che la propaganda c’è da entrambe le parti e molti di questi fatti sono ancora da provare. Ricordiamo anche che in Russia non si può chiamare guerra, la si può chiamare soltanto ‘operazione militare speciale’, è così?”. “La chiamo – replica la giornalista russa – come tutte le persone che riconoscono quello che, ‘operazione militare speciale’. Perché se la Russia avesse iniziato questa guerra contro l’Ucraina la storia sarebbe totalmente diversa. Quello che vediamo noi e vedete voi è l’operazione speciale”. Gruber chiosa: “Noi continuiamo a vedere una guerra però, mi dispiace, le immagini le vediamo tutti e vediamo tanta distruzione e tanti morti”.

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