Il professore che si rifiutò di fare lezione agli studenti maschi in gonna sarà sospeso dal Liceo Bottoni di Milano?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-29

Lo ha annunciato la dirigente scolastica. La decisione non riguarda solo quanto accaduto in quella scuola giovedì scorso, ma anche una serie di post social misogini, omofobi e contro i vaccini

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Non solo la cacciata dalla classe di tre studenti “rei”, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, di aver indossato “abiti femminili” in aula. Ma anche una serie di comportamenti e atteggiamenti (senza tralasciare un tipo di comunicazione social che poco si addice a un docente) che potrebbero portare alla sospensione del professor Martino Mora dal Liceo Bottoni di Milano. Questo è stato annunciato dalla dirigente scolastica dell’Istituto meneghino dopo le diverse denunce presentate dai sui alunni.

Liceo Bottoni, pronta la sospensione del professore Martino Mora

La preside dell’Istituto milanese, Giovanna Mezzatesta, ha spiegato al quotidiano La Stampa quali saranno le prossime mosse del liceo Bottoni nei confronti del docente di storia e filosofia:

“Sto redigendo la relazione con i fatti accaduti, che sono due: il fatto che Mora non abbia assolto al compito di vigilanza poiché ha cacciato dalla classe tre alunni e, poi, che si sia rifiutato di fare lezione. Aggiungerò anche le varie schifezze che ha scritto su Facebook contro di me e contro la scuola. E appena sarà pronta la consegnerò all’ufficio scolastico provinciale, che prenderà provvedimenti nei suoi confronti”.

La pietra dello scandalo si è palesata giovedì 25 novembre, quando tre studenti – con un gesto simbolico in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne – si erano presentati in classe con abiti femminili. Una gesto che non è piaciuto al professor Mora che ha deciso di cacciarli dall’Aula, sollevando le proteste degli altri compagni di classe. Quella lezione, dunque, non si è mai tenuta. E a diversi giorni dall’accaduto, lo stesso docente rincara la dose contro quei ragazzi.

“Quel vestiario era inaccettabile, totalmente inadeguato al contesto. E avrei avuto la stessa reazione se fossero venuti vestiti da clown o da Babbo Natale. «Per solidarizzare con le donne – commenta – non c’è bisogno di vestirsi da donne. Io a scuola vado in giacca e cravatta non perché voglio fare l’elegantone ma perché considero la scuola un santuario di cultura e educazione che merita un vestiario adeguato. E voglio che gli alunni facciano lo stesso: non siamo al Carnevale di Viareggio”.

I post social

E mentre la protesta degli studenti ottiene il plauso di altri professori del Liceo Bottoni di Milano, emergono altri racconti da parte di altri alunni che mostrano l’atteggiamento alquanto misogino del docente: “Prova a leggere questo testo, ammesso che voi donne sappiate leggere”, disse a una studentessa. Poi i sui “sbuffi” parlando di Liliana Segre e alcuni post social in cui utilizza termini “poco carini” nei confronti degli omosessuali, delle donne, della Chiesa e anche sui vaccini.

Questi sono solo alcuni esempi.

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