Legge elettorale, PD e FI sul sistema tedesco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-03

Il partito di Renzi sta mettendo a punto un sistema di legge elettorale che ricalca il sistema tedesco, proporzionale con collegi uninominali e soglia di sbarramento al 5%. Un sistema che non dispiacerebbe a Berlusconi

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Il Partito Democratico e Forza Italia tornano a parlarsi. E la lingua scelta è il tedesco. Dopo il bagno di folla delle primarie il partito di Renzi starebbe mettendo a punto un sistema di legge elettorale che ricalca il sistema tedesco (proporzionale con collegi uninominali) con una soglia di sbarramento al 5%. Un sistema che non dispiacerebbe a Berlusconi e che farebbe superare l’ipotesi di un accordo con il MoVimento 5 Stelle, che produrrebbe giocoforza una legge favorevole a Grillo.

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Legge elettorale, il sistema tedesco (da: Wikipedia)

Che si tratti di un cambio di strategia è indubbio. Il 13 marzo scorso è stato depositato un ddl a prima firma del Dem Gian Mario Fragomeli che andrebbe nella direzione auspicata dai 5 Stelle: la proposta prevede un premio di maggioranza al 40% al primo turno ma, se nessun partito raggiunge la quota prestabilita, il premio scende al 37% al secondo turno, al quale accedono tutte le liste che superano il 20%. E il premio si presenta come meno ‘schiacciante’ rispetto a quello dell’Italicum, consentendo a chi vince di arrivare al 52%. Il sistema tedesco invece prevede il proporzionale con sbarramento al 5% con la possibilità del voto al candidato del collegio uninominale e soglia.
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Come si vota per il Bundestag (da ANSA-Centimetri)

Il sistema tedesco, scrive l’ANSA, potrebbe trovare sponde inedite in Parlamento prevedendo il 50 per cento di collegi uninominali, il 50 per cento di quota proporzionale, una soglia al 5 per cento e nessun premio di maggioranza: «Massimo D’Alema, per dire, è un estimatore di antica data del sistema di Berlino ma alla luce della scissione bisognerà vedere se MDP sarà favorevole. Anche Silvio Berlusconi è storicamente un fan della legge ma ha due motivi per frenare: non accelerare la fine della legislatura in attesa della sentenza di Strasburgo ed evitare tensioni sia dentro il partito che con gli alleati che spingono per una legge che favorisca le coalizioni. Ed infatti Giorgia Meloni prende la mira e spara: “Pare che il Pd stia lavorando per portare in Italia il sistema elettorale tedesco. Visto che in Germania da oltre 10 anni ci sono governi di larghe intese è evidente dove voglia andare a parare Renzi…”».
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Corriere della Sera, 3 maggio 2017

Ma secondo Francesco Verderami sul Corriere della Sera la mossa del PD sarebbe semplicemente tattica: in realtà Renzi non vuole che la riforma elettorale venga incardinata «fin quando non ci sarà un accordo», perché teme di restare ingabbiato nelle procedure parlamentari che gli legherebbero le mani e gli toglierebbero le residue speranze di andare al voto anticipato in autunno.

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