Le eruzioni vulcaniche che hanno causato l'estinzione del Permiano

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-03-14

Duecentocinquanta milioni di anni fa ha avuto luogo uno dei più grandi eventi di estinzione di massa della storia del nostro Pianeta, a causarlo un’intensa attività vulcanica che produsse enormi quantità di CO2

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La storia della vita sulla Terra è costellata di eventi di estinzione di massa. Il più noto è senza dubbio quello che portò alla scomparsa dei dinosauri: avvenuta circa 65 milioni di anni fa l’estinzione del Cretaceo causò l’estinzione di circa il 76% delle specie animali e vegetali. Ma qualche centinaio di milioni di anni prima la Terra fu protagonista di un evento ancora più catastrofico. Duecentocinquantuno milioni di anni fa ebbe luogo infatti l’estinzione del Permiano-Triassico durante la quale scomparvero per sempre il 96% delle specie marine e il 70% di quelle terrestri. Cosa è stato in grado di causare una catastrofe del genere?

Sessantamila anni per uccidere la quasi totalità delle specie marine

Secondo due ricercatori del MIT – Samuel Bowring e Seth Burgess – a provocare quella che viene chiamata anche Great Dying non è stato l’impatto con un meteorite (così come l’immaginazione popolare vorrebbe accadessero le estinzioni) ma l’attività di alcuni vulcani. Innanzitutto bisogna fare una precisazione: l’estinzione del Permiano fu repentina, ma solo in termini geologici visto che furono necessari all’incirca 60mila anni per far scomparire tutte quelle specie animali. Un “battito di ciglia” per il nostro Pianeta, quasi un’eternità per gli standard della nostra specie. Ma come è avvenuto? Secondo gli studiosi del MIT l’evento catastrofico è iniziato con l’acidificazione degli oceani dovuta ad un brusco aumento della quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. A causarla sarebbe stata l’intensa attività vulcanica in un’area nota come Siberian Traps, una zona di origine vulcanica localizzata nell’odierna Siberia e originatasi proprio nel periodo tra la fine del Permiano e l’inizio del Triassico. Un’ipotesi non nuova, formulata già in passato e confermata anche da questo recente studio pubblicato su Science da  un team di ricercatori dell’Università di Edimburgo. Ma quanto tempo ci volle ai vulcani delle Siberian Traps per far aumentare la quantità di anidride carbonica nell’aria? Secondo gli studi furono sufficienti “appena” diecimila anni per innescare l’evento di transizione biotica più imponente della storia del nostro Pianeta. La cosa è di estremo interesse anche per noi esseri viventi del 2016 dal momento che sembra provata la correlazione tra acidificazione degli oceani e le grandi quantità di CO2 nell’atmosfera. È possibile che un evento del genere capiti anche grazie all’attività umana? Secondo gli studiosi di Edimburgo durante la fine del Permiano la mole di carbonio era più grande di quella contenuta nelle attuali riserve di combustibili fossili. È improbabile che l’uomo da solo sia in grado di scatenare un evento catastrofico del genere, però va tenuto conto di un fattore fondamentale: la velocità con la quale la CO2 viene immessa nell’atmosfera ha una stretta relazione con l’acidificazione degli oceani.

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