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La nuova accusa per Lara Comi: truffa all’Europarlamento

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-29

Secondo i pm la Comi avrebbe caricato i costi della sede di Forza Italia a Varese sul conto spese da parlamentare europea

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C’è una nuova accusa per Lara Comi, indagata per «truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche» mentre Silvio Berlusconi deve decidere quali dei 4 seggi (conquistati domenica come capolista alle elezioni europee) cedere a 3 dei 4 secondi arrivati, fra cui appunto Comi votata al Centro-Nord da 32mila elettori.

Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera scrive che secondo la procura di Milano la Comi avrebbe caricato i costi della sede di Forza Italia a Varese sul conto spese da parlamentare europea. Tutto parte dalla testimonianza di un collaboratore del quotidiano La Prealpina, poi indagato, legato alla Comi da un contratto di prestazione servizi come autore dei discorsi, dei comunicati, dei post sui social.

All’inizio lo stipendio è mille euro che, essendo costi di esercizio dell’attività parlamentare, Comi ha diritto di farsi rimborsare da Bruxelles. A gennaio di quest’anno, però, il giornalista si sente escogitare una proposta da Carmine Gorrasi (ex consigliere comunale a Busto Arsizio, poi segretario varesino di Forza Italia, uomo di Caianiello), finalizzata ad aggirare il problema che Comi non versasse quanto i dirigenti locali del partito ritenevano dovesse corrispondere per contribuire alle spese delle strutture a Varese.

Secondo il patto il giornalista avrebbe dovuto percepire 3mila euro al mese e restituirne duemila per l’affitto della sede. Così si aggiravano le regole sulle spese dei parlamentari europei. Il giornalista ha raccontato di aver accettato l’accordo per paura ma mentre l’europarlamento cominciava ad erogare i soldi scoppiava l’indagine per tangenti a Milano.  Spiega Ferrarella che se in futuro dovesse invece venir meno l’elemento dell’induzione in errore, il reato non sarebbe più truffa (da 1 a 6 anni) ma «indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato o delle Comunità europee»(316 ter): preziosa per gli indagati perché punita, se sotto i 3.999 euro, solo da una sanzione amministrativa.

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