La toppa peggio del buco di Rachele Mussolini per la foto sul 25 aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-07

Con oltre 8.200 preferenze, la nipote del Duce (e sorellastra di Alessandra) è risultata la più votata nella capitale ed è stata confermata nel consiglio comunale. Oggi prova a giustificare quel suo vecchio post Facebook contro la Festa della Liberazione

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Era una provocazione, una burla. Una goliardata. Insomma: una sequela di tutti i classici cliché utilizzati da chi viene accusato di ammiccare al fascismo. Dopo l’exploit elettorale a Roma, Rachele Mussolini è finita nel mirino dei social per un post Facebook pubblicato due anni fa in occasione della Festa della Liberazione. L’appena confermata consigliera comunale, con Fratelli d’Italia, si è resa protagonista di una clamorosa arrampicata sugli specchi per “giustificare” quanto scritto tempo fa.

Rachele Mussolini prova a giustificare il suo post contro il 25 aprile

Le oltre 8.200 preferenze ottenute durante l’ultima tornata elettorale capitolina (i dati sono consolidati, ma non ancora definitivi perché il conteggio dei voti a Roma, nonostante siano passati quattro giorni dalla chiusura delle urne, non è stato ancora ultimato) rappresentano un salto in avanti per Rachele Mussolini. Già nel 2016 ottenne un posto nel Consiglio Comunale capitolino, ma oggi ha moltiplicato per 13 le preferenze rispetto a cinque anni fa. E questi numeri, collegati a quel cognome pesante, hanno alzato l’attenzione mediatica su di lei. Per questo motivo, da alcuni giorni, in molti hanno condiviso sui social quel suo post di due anni fa: una fotografia con in mano un cartello con su scritto “il 25 aprile festeggio solo San Marco”.

Ovviamente per gli italiani il 25 aprile rappresenta ben altro rispetto al calendario dei santi cristiani: è il giorno della Festa della Liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista. E, in merito a quello scatto, Rachele Mussolini tenta una disperata difesa con una altrettanto disperata spiegazione:

“Quella è una foto fatta due anni fa, riguarda il passato anche se capisco che tutto viene strumentalizzato – ha detto al quotidiano La Repubblica -. Ho sbagliato, l’ho fatto in maniera ingenua ma aveva un significato personale perché il papà delle mie figlie, il mio ex marito, si chiama Marco e ci siamo messi insieme il 25 aprile. In più forse era una provocazione, perché non si è mai arrivati ad una pacificazione nazionale”.

Pacificazione nazionale che è arrivata, proprio con la fine del regime fascista. Senza scatti e cartelloni polemici per ribadire una posizione nostalgica che poi vuol essere smentita con il calendario dei Santi.

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