La tassa sulle bevande con lo zucchero e le merendine

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-22

L’idea è che questo tipo di tassazioni abbia il doppio effetto di fare casa e di abbassare il consumo di questo tipo di prodotti e, come sappiamo, è sbagliata perché i due effetti sono in contraddizione

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Oltre a quella sui biglietti aerei nel governo si ragiona attorno alla possibilità di introdurre – o, per meglio dire, ampliare – una tassa sulle bevande con lo zucchero e sulle merendine. L’idea è che questo tipo di tassazioni abbia il doppio effetto di fare casa e di abbassare il consumo di questo tipo di prodotti e, come sappiamo, è sbagliata perché i due effetti sono in contraddizione (e quindi o l’uno o l’altro). Il Corriere della Sera  sostiene che sebbene esempi di tassazione vera e propria di merendine, all’estero, non ci siano, sono diversi i Paesi che, più genericamente, hanno provatoa colpireiprodotti contenenti zuccheri, in particolare le bibitegassate. E l’effetto immediato è stato raggiunto: meno consumi e più introiti per lo Stato. Ma  anche nei Paesi dove nel primo anno successivo alla tassazione c’è stata una diminuzione di vendita di quei prodotti, poi negli anni successivi si è tornati alla “normalità”.

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La tassa sulle bevande zuccherate in Europa (Corriere della Sera, 22 settembre 2019)

Nel dettaglio—sottolineano in Assobibe —in Francia la tassa sulle bevande con e senza zucchero, equivalente a 0,07 euro/litro, introdotta nel 2012, ha avuto un effetto sul mercato di un calo del 2,2% di vendite con un successivo ritorno,però, ai livelli di consumo pre-tassa. Mentre la Danimarca,nel 2014, ha eliminato la tassa sui soft drink del 2011. Considerando, evidentemente, gli effetti non positivi.

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