La stramba teoria del leghista Romeo sui taxi e il pagamento in contanti | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-07

Il capogruppo del Carroccio in Senato, ospite di Mattino 5, si inerpica in un discorso senza né capo né coda

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Di ricostruzioni fantasiose per cercare di difendere la scelta del governo (ancora non definitiva) di aumentare la soglia minima per far scattare l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici ne sono state offerte tanti dai vari attori della maggioranza. Ma sul podio dei discorsi senza né capo né coda entra di diritto quella offerta dal Capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo.

Romeo e i taxi da pagare in contanti per difendere la privacy

L’esponente del Carroccio, in collegamento con “Mattino 5”, ha provato a utilizzare l’esempio dei taxi per parlare di come l’utilizzo del contante sia uno strumento ineludibile per difendere la privacy del cittadino. Ovviamente questo esempio è completamente fuori da ogni contesto.

“L’utilizzo del contante è indubbiamente più indicato per la privacy nei pagamenti. Prima parlavamo del taxi: se io salgo sul taxi, pago con l’applicazione o con la carta di credito, sanno esattamente da che punto sono partito, dove sono arrivato, quali sono le mie abitudini quotidiane. Con l’utilizzo del contante, dove vado col taxi saranno anche un po’ affari miei”.

“Sanno le mie abitudini”. Ma chi? Insomma, tutto parte da una teoria del complotto che coinvolge entità ignote e poi si sposta in un universo parallelo che ha il sapore del paradossale. Perché, per esempio, prendendo un taxi occorre indicare all’autista la propria destinazione (e, ovviamente, la stessa persona è a conoscenza anche del punto di partenza). Inoltre, occorre sottolinearlo, quando si parla di “obbligo di POS” non si parla di esclusione degli altri metodi di pagamento. Saldare un contro (per l’acquisto di un prodotto o di un servizio) elettronicamente non è un vincolo, ma è una possibilità. Chiunque può salire su un taxi (per citare l’esempio fatto da Massimiliano Romeo) e pagare la propria corsa in contanti.

Per quel che riguarda “l’applicazione” di cui ha parlato lo stesso Capogruppo della Lega in Senato, occorre ricordare che l’indicazione del punto di partenza e di quello di arrivo è funzionale al proprio viaggio. Attraverso le app mobile dedicate (ce ne sono differenti), si può prenotare una vettura e indicare in anticipo all’autista l’itinerario. Non c’entra nulla con la privacy o con i pagamenti elettronici.

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