La storia dell'avvocato finito nella "lista di proscrizione" del M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-01-27

Secondo l’Ordine degli avvocati di Roma ” è opportuna e doverosa una ferma presa di posizione” contro quella che appare come una sorta di “lista di proscrizione” dove il legale Lorenzo Borrè stato inserito solo perché difende gli espulsi del MoVimento Cinque Stelle

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Il Blog di Beppe Grillo, l’house organ del MoVimento Cinque Stelle, ha ospitato tra il 2013 e il 2014 una simpatica rubrica dal titolo “Il giornalista del giorno” dove lo Staff del M5S schedava e metteva alla gogna, con nome, cognome e foto i giornalisti “ostili” al partito di Grillo ovvero tutti coloro che esprimevano a mezzo stampa una posizione critica nei confronti dei pentastellati non gradita al Capo Politico del Cinque Stelle. Non stupisce che molto più in piccolo questo metodo venga utilizzato anche da portavoce eletti fedeli alla linea del Blog. Uno di questi è Massimiliano Morosini, consigliere municipale del VIII Municipio a Roma che da qualche tempo ha creato sul suo profilo Facebook la sua personale lista di proscrizione.
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Perché Lorenzo Borrè è finito nella “lista di proscrizione” di Morosini

Si tratta di un album fotografico (di fotografie “segnaletiche” verrebbe da dire) chiamato inizialmente “Galleria degli orrori” che nella descrizione era destinato a “traditori, dissidenti e casi umani“. Ora l’album di foto si chiama “La galleria degli errori” e il sottotitolo è meno minaccioso (l’isola dei bannati) ma la sostanza e i nomi dei colpevoli non cambiano. Tra gli ultimi ad essere segnalati da parte di Marzio Casa, regista televisivo attivista del M5S notoriamente vicino a Roberta Lombardi e co-autore della lista, figura l’avvocato Lorenzo Borrè, noto alle cronache per aver difeso gli espulsi del MoVimento 5 Stelle facendo causa a Grillo e costringendolo a modificare Statuto e Regolamento del partito in modo da prevedere dei criteri precisi per le espulsioni degli iscritti. È bene notare che Borrè non “attacca il MoVimento” ma difende invece i diritti di iscritti al Cinque Stelle, iscritti che in nome del noto principio pentastellato dell’uno vale uno contano quanto Morosini o Casa. Ad esempio Borrè chiesto che venga indetta una vera Assemblea degli iscritti al Cinque Stelle in modo da consentire di partecipare democraticamente ai processi decisionali del partito:

Per esempio?
“Per esempio la funzione assembleare”.
Non parli in avvocatese.
“L’assemblea è un organo deliberativo, un momento politico imprescindibile.  Sa quante volte si è riunita, l’assemblea dell’associazione del 2009? Mai”.
Le votazioni online non valgono come riunioni di assemblea?
“Secondo me no. Le due cose non sono equiparabili. In assemblea si sta tutti insieme, si può discutere. Sul blog ci sono più che altro dei plebisciti, non delle discussioni: volete espellere questa persona, sì o no? Salvate Barabba o Gesù? Il consiglio di stato, nel 1975, ha stabilito che è nullo uno statuto che preveda la delibera referendaria invece che assembleare”.

A inizio gennaio Borrè ha annunciato di voler presentare, per conto di alcuni espulsi poi reintegrati nel MoVimento 5 Stelle un ricorso al Tribunale Civile contro il regolamento approvato con voto alla fine di ottobre 2016 sul blog di Beppe Grillo. Se l’impugnazione andasse a buon fine rischierebbe di cadere anche il nuovo codice etico fatto approvare qualche tempo fa da Grillo.

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Il documento dell’ordine degli avvocati di Roma

Qualche giorno fa Borrè ha incassato la solidarietà e il sostegno dell’ordine degli avvocati di Roma. Come si legge nell’estratto di verbale che è stato inviato a Morosini, al Presidente del VIII Municipio Massimo Serafini e alla sindaca di Roma Virginia Raggi:

poiché l’inserimento della foto del collega è ascrivibile esclusivamente all’attività difensiva da egli svolta attraverso i provvedimenti di espulsione (ed al presupposto regolamento) di alcuni iscritti al partito/movimento politico di riferimento del consigliere municipale è opportuna e doverosa una ferma presa di posizione del Consiglio avverso quella che appare come una sorta di “lista di proscrizione” in ragione dell’adempimento da parte di un avvocato della sacrosanta e costituzionalmente tutelata attività difensiva dei diritti e degli interessi e delle parti da lui assistite.

Insomma, solo perché Borrè esercita un diritto costituzionalmente garantito non può essere – e questo gli avvocati e gli studenti di Legge del M5S dovrebbero saperlo – essere considerato un “nemico” del MoVimento. Probabilmente nel mondo ipergiustizialista dei pentastellati gli avvocati non hanno senso di esistere e le sentenze vengono emesse da tribunali popolari tramite siti o blog. Per fortuna in Italia le cose non vanno allo stesso modo ed attaccare un avvocato solo perché fa il suo lavoro è da considerarsi – al pari di altre liste di proscrizione – una cosa indecente.

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