La rivolta in Romania contro la legge salva corrotti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-02-02

Decine di migliaia di persone hanno protestato questa sera a Bucarest e in diverse città della Romania contro un ammorbidimento della legge anticorruzione. Ma il premier non intende revocare il provvedimento. Anche se si è dimesso un ministro

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Decine di migliaia di persone hanno protestato questa sera a Bucarest e in diverse città della Romania nel terzo giorno consecutivo di protesta contro un ammorbidimento della legge anticorruzione, criticata anche dall’Unione europea. Numerosi dimostranti, giovani per la maggior parte, hanno continuato a convergere in serata verso Piazza della Vittoria e attualmente sono in piazza per chiedere le dimissioni del governo che due giorni fa ha emanato un decreto d’urgenza sulla depenalizzazione dell’abuso di ufficio e altri reati di corruzione.

La rivolta in Romania contro il decreto sulla corruzione

Il premier socialdemocratico Sorin Grindeanu ha detto oggi che non intende revocare il decreto contestato, mentre il presidente Klaus Iohannis – schierato dalla parte dei manifestanti – ha annunciato che chiederà alla Corte costituzionale di dichiarare illegittimo il provvedimento del governo. Stamane il ministro del commercio Florin Jianu si era dimesso motivando la decisione con ‘ragioni morali’. I manifestanti e il presidente accusano il governo – che intende inoltre varare un’amnistia per alleggerire il sovraffollamento delle carceri – di voler vanificare la lotta alla corruzione dilagante nel Paese, favorendo con la depenalizzazione dei reati tutta una serie di politici e funzionari pubblici sotto inchiesta per corruzione.

Alla domanda se il governo intenda ritirare il provvedimento, Grindenau, al termine di una riunione del partito socialdemocratico, ha risposto: “No”. “Abbiamo preso una decisione in seno al governo e intendiamo andare avanti”, ha aggiunto. D’altro canto  il ministro della Giustizia Florin Iordache ha detto che il decreto è perfettamente costituzionale.  Il Guardasigilli ha risposto anche a distanza alle critiche arrivate dall’estero e dall’Unione europea a proposito dell’ordinanza sull’amnistia per reati con pene detentive sotto i cinque anni. “Rispondendo al Parlamento europeo dico che l’ordinanza è stata inviata al Parlamento ed è perfettamente costituzionale”. Infine il ministro ha smentito che ci sia un progetto per “fondare la Procura anti-corruzione”, che sembra essere nel mirino dell’esecutivo, e la Direzione contro il crimine organizzato, “si tratta di informazioni false. Era una proposta del precedente ministro Pruna”.

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