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La rivolta nel PD sui vitalizi
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-08-26
Capacchione e Manconi con Sposetti contro il provvedimento. Che rischia di finire per arenarsi nonostante il PD alla Camera abbia voluto farsene promotore
Come ampiamente previsto, la legge Richetti sui vitalizi approdata al Senato trova i suoi maggiori critici tra i senatori del Partito Democratico. A uscire allo scoperto per primo è stato Ugo Sposetti, ex glorioso tesoriere dei Democratici di Sinistra, che ha annunciato l’intenzione di mettersi alla guida di una fronda per bocciare la legge. A lui si sono aggiunti ieri Luigi Manconi e Rosaria Capacchione.
La rivolta nel PD sui vitalizi
“È una legge pericolosissima, oltre che incostituzionale”, ha detto ieri all’AdnKronos la Capacchione. Premesso che la norma sul ricalcolo per i parlamentari che già godono di un vitalizio “non mi riguarda perché sono alla prima legislatura – osserva la parlamentare – nutro una grossissima perplessità che ritengo insuperabile: essendo una legge ordina ria, si applicherà a tutti”. Questo, secondo Capacchione, “significa che la pensione di mia mamma o di un operaio Fiat potrebbe essere ricalcolata: chi potrà dire di no in quel caso? È una legge pericolosa – insiste – ma non per i parlamentari. E non sono la sola a dirlo. Perché una volta introdotto il principio retroattivo non ci sarà più certezza di nulla. Così apriamo una voragine rischiosissima”. Quindi voterà no al ddl Richetti? “Così com’è la legge è incostituzionale e inutile e quindi destinata ad avere vita breve. Intanto voglio capire se andrà a incidere anche sulle altre persone. Se il testo cambia, valuterò”. Sposetti ha promesso una rivolta in Senato contro il provvedimento approvato alla Camera. Riuscirà a far proseliti? “A giudicare da come sono andate le cose a Montecitorio, dove ci sono altri numeri, devo dire che Sposetti ha ragione. E poi mi fa ridere questa roba di usare i parlamentari come capro espiatorio mentre i dipendenti di Camera e Senato restano in autodichia, con un altro regime… Alla fine – chiosa Capacchione – avremo il privilegio dei burocrati”.
Anche Manconi ha criticato il provvedimento: : “Mi sembra una legge improvvisata, a fortissimo rischio di incostituzionalità. Il minimo che si possa dire è che si debba entrare nel merito, come proposto dal capogruppo Luigi Zanda”. Matteo Richetti su Facebook è tornato a difendere la sua legge: “Per me il provvedimento che ha l’obiettivo di riportare tutti i vitalizi, compresi quelli maturati in passato, secondo il criterio contributivo che vale per tutti i lavoratori, è un argomento di lavoro. Lascio a Toninelli e Sposetti il duello rusticano sotto l’ombrellone, quando giocare con le parole e le polemiche giornalistiche non costa nulla. E dal 4 settembre sarò al lavoro, insieme a Zanda e al gruppo Pd al Senato, per chiudere questa vicenda”. Al Senato l’ultima parola.