La gaffe di Draghi che per due volte chiama i senatori “deputati” e si toglie la mascherina | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-27

Alla fine se l’è cavata con qualche scusa e un applauso di incoraggiamento

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“Signor Presidente, onorevoli deputati”. Ha iniziato così il suo discorso al Senato il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma è stato immediatamente interrotto dal brusio dei presenti a Palazzo madama. C’è da dirlo: brusio abbastanza giustificato, perché le donne e gli uomini lì presenti in Aula non sono deputati, ma senatori. Eppure il premier non capisce subito cosa stia succedendo. Anzi, si direbbe che non lo capisca affatto. Tant’è che pensa che l’abbiano interrotto per domandargli di togliere la mascherina. Che effettivamente leva, prima di capire che non fosse legato a quello tutto quel rumore di sottofondo prodotto dalle persone. Poi a un certo punto capisce che qualcuno gli sta dicendo di essere a Palazzo Madama e non a Montecitorio. E allora afferma: “Ah, siamo al Senato, giusto”. Qualche parlamentare batte le mani, lui sorride e chiede scusa.

Draghi che sbaglia due volte e chiama i senatori “deputati”

Ripete tre volte grazie per gli applausi, e poi riparte (e ci ricasca): “Signor presidente, onorevoli deputati”, dice di nuovo prima di sentire un nuovo (e più forte stavolta) brusio in Aula. Ma ora se ne rende conto subito, e fa un gesto che starebbe a significare: cavolo, mi è scappato di nuovo, che figuraccia. Ed effettivamente sembra così. Qualche ministro anche si gira verso di lui e gli dice di nuovo; “Senatori!”. Lui: “Sì, ok”, poi tenta un “Ma io pensavo…”. E si interrompe. A questo punto ritenta, e stavolta gli va bene. Prima di rimettere la mascherina sul suo volto, dice infatti: “Signor presidente, onorevoli senatori”. Ed ecco che stavolta veramente i senatori in Aula battono le mani, come a dire: ecco, ce l’ha fatta signor presidente! Allora lui si copre bene il volto, prende i fogli su cui è scritto il discorso da pronunciare davanti ai parlamentari, e inizia (finalmente!) il suo discorso.

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