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La gaffe del leghista Borghi: condivide la tessera sanitaria con tutti i suoi dati, ma cancella il codice fiscale
neXtQuotidiano 15/09/2022
Il deputato del Carroccio ha deciso di oscurare la sequenza alfanumerica identificativa, ma ha lasciato a disposizione di tutti i dati per risalire alla stessa
Il deputato della Lega Claudio Borghi ha ragione: i suoi dati sensibili (nome, cognome, data e luogo di nascita) sono noti a tutti. Essendo un parlamentare della Repubblica italiana, infatti, in rete – anche sui portali istituzionali – sono già presenti tutti questi dettagli. Ma proprio per questa “ragione” ha poco senso la sua decisione di oscurare il proprio codice fiscale (condividendo la propria tessera sanitaria sui social per evidenziare i cambiamenti tra quella vecchia e quella nuova, senza chip). Eppure chi gli ha fatto notare questa incongruenza ha ricevuto risposte al vetriolo.
Claudio Borghi e la condivisione della sua tessera sanitaria sui social
Molte delle nuove tessere sanitarie – che vengono inviate ai cittadini prima della scadenza naturale grazie a una collaborazione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate – hanno una parte mancante rispetto alla versione precedente: non c’è il chip. Tutto ciò era stato annunciato qualche mese fa e, di fatto, le nuove tessere ne sono sprovviste. E Claudio Borghi ha voluto sottolineare questo aspetto. Ma è proprio lì, in uno slancio di eccessivo zelo, che si è reso protagonista di questa gaffe social.
Che senso ha “oscurare” il codice fiscale presente sulla tessera sanitaria per poi lasciare alla mercé dei lettori tutti quei dati sensibili per risalire a quella stringa alfanumerica identificativa e differente per ogni cittadino italiano? Nessuno, perché una persona qualunque (in autonomia o utilizzando uno dei tanti siti presenti in rete) può ricostruire il codice fiscale utilizzando i seguenti dati: cognome, nome, sesso, luogo di nascita, provincia di nascita e data di nascita. Tutti dati che il deputato della Lega non ha voluto oscurare. Legittimo (anche se è sempre poco prudente pubblicare i propri documenti sui social, ma questa è una scelta personale), ma allora torniamo al punto: che senso ha oscurare il proprio codice fiscale? Ma chi glielo ha fatto notare ha ricevuto risposte di questo tenore:
Ma voi davvero non state bene. Ho lasciato visibili i dati che astutamente si possono avere digitando Claudio Borghi su google e voi pensate di aver scoperto chi sa cosa? Ma fatevi una tisana.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) September 14, 2022
Cazzo lei sì che è sveglio. Provi a mettere Claudio Borghi su google, non servono le virgolette, provi, poi mi sappia dire.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) September 14, 2022