La figuraccia di Pillon davanti a un quadro “del Medioevo” (ma che non è del Medioevo)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-21

L’ex senatore della Lega ha dato degli “ignoranti” a chi parla male di quel periodo storico mostrando un’opera Matteo di Pietro da Gualdo

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Un tweet con una foto. Un selfie davanti a un’opera che fa parte della collezione del Museo di Palazzo Baldeschi di Perugia. Il tutto accompagnato da un messaggio in cui si utilizza il termine “ignoranti” a chi cita la parola “Medioevo” per contrastare chi lo indica come uno dei periodi più bui (soprattutto in termini di diritti) della storia dell’umanità. Peccato che il riferimento fatto da Simone Pillon, ex senatore della Lega non rieletto alle ultime elezioni Politiche, sia completamente errato.

Pillon e la figuraccia davanti a un quadro del Medioevo (che non lo è)

Simone Pillon ha condiviso su Twitter una sua foto in posa davanti a un’opera di Matteo di Pietro da Gualdo: La Vergine Assunta tra i santi Tommaso e Sebastiano. E lo fa non solo per parlare di arte, ma per attaccare chi lo ha sempre contestato:

Che meraviglia il medioevo. Si può dire che è stato uno dei periodi più fecondi della storia? Con buona pace degli ignoranti che pensano di sapere tutto perché hanno visto 20 anni fa ‘Il nome della rosa’”.

Al netto del contenuto e dell’idea sul Medioevo, l’ormai ex senatore leghista è inciampato sulla datazione di quell’opera che non ha nulla a che vedere con il Medioevo. Come riporta il sito ufficiale dei Musei di Perugia, infatti, il dipinto realizzato da Matteo di Pietro da Gualdo ha una datazione compresa tra il 1495 e il 1500.

Si tratta degli anni successivi a quella che è stata indicata come la data finale del Medioevo. Perché, storicamente, quell’epoca – che era già stata suddivisa in “alto” e basso” – si concluse il 12 ottobre del 1492, contestualmente alla scoperta dell’America. Il viaggio di Cristoforo Colombo con le sue caravelle e l’arrivo sulle coste di quella che poi diventerà l’America è l’esatto punto di svolta. La data del passaggio dal Medioevo all’Età moderna. Quel dipinto, dunque, fa parte dell’epoca successiva e non del Medioevo, come invece sostenuto da Simone Pillon (dando degli ignoranti agli altri).

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