Cultura e scienze
La favola del coniglio lunare
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2015-09-25
Lo sapevate che sulla Luna c’è un coniglio? Allora non c’è migliore occasione del plenilunio dei prossimi giorni per poterlo vedere
Fra qualche giorno, apocalisse permettendo, potremo assistere al primo plenilunio d’autunno. Che per noi occidentali non è una ricorrenza particolarmente importante mentre in Cina e in Vietnam segna la data di una delle festività più importanti: la Festa di metà autunno (detta anche Festa della Luna o Festa del Raccolto). Secondo il calendario cinese la festa cade il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare una festa mobile che per noi generalmente cade tra la seconda metà di settembre e i primi giorni di ottobre. È una festa molto sentita, un’occasione per trovarsi in famiglia e ringraziare per la buona annata, magari mangiando le tradizionali moonkcake, le tortine lunari cinesi.
C’è un coniglio sulla Luna
Probabilmente quando guardate la Luna vedete una faccia un po’ butterata, come quella del Voyage dans la Lune di Georges Méliès. Ma la Luna non ha lo stesso aspetto per tutti. In Cina e in Giappone ad esempio ci vedono un coniglio. È un esempio molto interessante di pareidolia ovvero quel fenomeno percettivo che ci fa vedere la forma di oggetti familiari unendo aspetti diversi di un’immagine. Però questa spiegazione non ci spiega quello che vogliamo sapere. Come ci è finito un coniglio sulla Luna? A spiegarcelo un’antica storia buddista la Śaśajâtaka (in giappone la storia si chiama Tsuki no Usagi) che racconta di un anziano viandante che si trova ad attraversare durante una notte di Luna piena una foresta dove vivevano, tra gli altri animali, anche una scimmia, una lontra, uno sciacallo ed un coniglio. Il viaggiatore è molto stanco e chiede ai quattro animali se potevano dargli qualcosa da mangiare. Subito la scimmia si mette all’opera e grazie alla sua agilità si arrampica sugli alberi più alti e carichi di frutti. La lontra – che è un’abile nuotatrice – si tuffa nel torrente per pescare i pesci più grassi e lucenti. Lo sciacallo che era il più furbo dei quattro entra di soppiatto in un’abitazione per rubare qualcosa da mangiare da portare all’anziano signore. Il coniglio però non ha abilità particolari, e nonostante abbia cercato in ogni dove qualcosa da portare il massimo che è riuscito a trovare è stato un pugno di fili d’erba. Sconsolato dal fatto di essere stato l’unico a non essere in stato in grado di aiutare il viandante il coniglio decide quindi di sacrificare sé stesso. Si butta quindi sul fuoco che il viaggiatore aveva acceso per scaldarsi ma non prima di essersi scrollato di dosso gli insettini che aveva sulla pelliccia, per salvare loro la vita. A quel punto il viandante rivela la sua vera identità: è Śakra un Dio (in Giappone è diventato poi “L’uomo della Luna”) che era sceso sulla terra per osservare la vita dei mortali da vicino e scoprire quale fosse l’essere vivente più gentile. Commosso dal gesto altruista del coniglio il Dio decide che l’animale sarà ricordato per sempre e trasporta il suo corpo in cielo imprimendone l’immagine sulla Luna.
Ci sono diverse versioni di questa favola, in una il coniglio muore, in un’altra (quella cinese) invece viene salvato dalle fiamme dalla divinità lunare Chang’e che lo porta con sé sulla Luna diventando così il Coniglio di Giada. In questa leggenda il coniglio aiuta la dea a fabbricare l’elisir di lunga vita (noto con il nome di Elisir di Giada) pestando le erbe nel suo mortaio.
L’Apollo 11 e il coniglio lunare
La storia non ha perso il suo fascino nemmeno dopo la missione che ha condotto Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna, in un dialogo tra il Comando Missione e gli astronauti si può sentire Houston chiedere ai due di verificare la presenza del coniglio lunare, perché i giornali in quei giorni ne facevano un gran parlare:
Houston: Among the large headlines concerning Apollo this morning, there’s one asking that you watch for a lovely girl with a big rabbit. An ancient legend says a beautiful Chinese girl called Chang-o has been living there for 4000 years. It seems she was banished to the Moon because she stole the pill of immortality from her husband. You might also look for her companion, a large Chinese rabbit, who is easy to spot since he is always standing on his hind feet in the shade of a cinnamon tree. The name of the rabbit is not reported.
Edwin “Buzz” Aldrin: Okay. We’ll keep a close eye out for the bunny girl.