Opinioni
«La crisi dell'euro tornerà, l'Italia è a rischio»
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2016-06-29
Nigel Farage a colloquio con La Stampa sulla Brexit e oltre
Nigel Farage dà spettacolo oggi in un’intervista alla Stampa nella quale pronostica la crisi dell’euro, nessun problema dal calo della sterlina e un nuovo mandato per l’Ukip all’Europarlamento. Altro che dimissioni!
«La crisi dell’euro sta tornado, la rivedremo in estate – assicura -. Succederà certamente in Grecia e non è impossibile che generi sconquassi nel settore bancario italiano».
È preoccupato per le nostre banche?
«Molto. Perché l’Italia è un grande Paese. Mi spiace quello che è successo ai greci, ma cinicamente si potrebbe dire che era solo un 3% del Pil. L’Italia rischia. Non c’è stata crescita per quindici anni. Non è un Paese prospero».
Colpa dell’Ue? Starebbe meglio senza euro?
«È possibile che sì. Certamente, avrebbero potuto beneficiare di una svalutazione competitiva della lira».
Non teme la caduta della sterlina? L’import sarà più caro.
«Sarà un bene per noi. Oltretutto, non viviamo in una stagione in cui l’inflazione è un problema per l’economia».
Farage, già che c’è, fa sapere non solo che non ha alcuna intenzione di dimettersi dall’Europarlamento, ma che l’Ukip potrebbe anche proporsi alle elezioni del 2019:
Perché non si dimette dall’Europarlamento?
«Perché abbiamo vinto la guerra ma non c’è ancora la pace. È importante che noi si resti a vedere cosa succede e che tutto sia fatto a dovere».
È sicuro che non si candiderà nel 2019?
«Spero di no. Dovremmo essere fuori nel 2019. Se non dovessimo esserlo, arriverebbe il doppio dei deputati Ukip. Sarei qui e sarei una seccatura doppia!».