Fatti
Gawker.com chiude dopo quattordici anni
Giovanni Drogo 19/08/2016
La società era stata costretta a dichiarare bancarotta ed era appena stata acquistata da Univision. Gli altri siti della media company Gawker.com come Gizmodo e Lifehacker continueranno a rimanere operativi
Due giorni fa il gruppo editoriale Univision aveva vinto l’asta per l’acquisizione del sito Gawker.com. Ieri il sito ha dato l’annuncio che la settimana prossima chiuderà i battenti. Se ne va così, dopo quattordici anni, uno dei siti più importanti per tutte quelle notizie di stampo sensazionalistico che non trovavano spazio sui media mainstream. Il sito era stato fondato nel 2002 da Nick Denton, ex giornalista del Financial Times, ed era diventato subito un punto di riferimento per quella nuova categoria di lettori giovani che cercavano sull’Internet notizie che non venivano pubblicate altrove.
La causa con Hulk Hogan e la faida con Peter Thiel
Della galassia di Gawker fanno parte anche altri sei siti Deadspin, Lifehacker, Jalopnik, Jezebel, Kotaku e Gizmodo che invece rimarranno operativi. A quanto pare Univision, che ad aprile ha comprato anche il sito di notizie satiriche “The Onion”, ha acquistato Gawker per 135 milioni di dollari. Il sito genera 14 milioni di visitatori al mese, e non è quindi a causa di un calo di popolarità che è stato deciso di chiuderlo. Gawker infatti era finito nei guai in seguito alla pubblicazione di un video di un rapporto sessuale con protagonista Hulk Hogan senza ovviamente il consenso degli interessati. Il fatto era avvenuto nel 2012 e quest’anno Hogan ha vinto la causa intentata contro Gawker che è stato condannato a pagare un risarcimento di 140 milioni di dollari. Dal momento che la società che controlla Gawker non aveva sufficiente denaro per pagare il risarcimento è stata messa all’asta e i proventi della vendita verranno utilizzati per ripianare il debito con l’ex wrestler e star della televisione. In realtà ci sarebbe ancora da attendere l’eventuale appello, ma Hogan ha intentato la causa contro Gawker in Florida dove la legge stabilisce che il risarcimento debba essere pagato immediatamente dopo la sentenza, per questo motivo quindi Gawker ha dovuto dichiarare bancarotta. Perché chiudere Gawker quando si è appena speso un centinaio di milioni di dollari per comprarlo? Innanzitutto Univision ha comprato tutta la società, e gli altri siti sono decisamente un buon affare; Gizmodo, solo per citarne uno, è uno dei punti di riferimento per le notizie sulla tecnologia. La decisione di Univisioni di chiudere Gawker può apparire insensata ma secondo Vox ha perfettamente senso dal punto di vista commerciale. La causa intentata da Hogan è stata infatti sostenuta da Peter Thiel, miliardario della Silicon Valley (è stato co-fondatore di PayPal nonché uno dei primi ad investire su Facebook) che nel 2007 Gawker aveva rivelato essere omosessuale (senza che Thiel l’avesse mai detto pubblicamente). Thiel ha cercato quindi un’occasione per vendicarsi di Gawker e Univision, per evitare danni in futuro, ha deciso di sbarazzarsi del sito.
In copertina Nick Denton, fondatore di Gawker.com