Opinioni
«La Bignardi ammazza un altro programma»
Lorelei 06/11/2016
Alessandra Menzani oggi su Libero ci ricorda che Daria Bignardi, alla modica cifra di 300mila euro lordi l’anno, sta riuscendo nell’impresa di ammazzare un altro programma: dopo il successone di Politics è Amore Criminale che sta segnando crolli di ascolti dopo l’intelligentissima decisione di cambiare la conduttrice, cacciare Barbara De Rossi e chiamare Asia Argento. Laddove […]
Alessandra Menzani oggi su Libero ci ricorda che Daria Bignardi, alla modica cifra di 300mila euro lordi l’anno, sta riuscendo nell’impresa di ammazzare un altro programma: dopo il successone di Politics è Amore Criminale che sta segnando crolli di ascolti dopo l’intelligentissima decisione di cambiare la conduttrice, cacciare Barbara De Rossi e chiamare Asia Argento.
Laddove infatti la direttrice non ha toccato nulla(vedi Chi l’ha visto, Kilimangiaro, Che tempo che fa, Ulisse, Report e Presadiretta) è filato tutto liscio con ascolti in linea con gli anni precedenti. I programmi in cui, invece, è intervenuta con una certa irruenza hanno riservato sorprese fallimentari. Dopo il caso di Politics, la nuova trasmissione politica in cui la Bignardi ha chiamato da SkyTg24 Gianluca Semprini (con annesse polemiche per l’ingaggio di un “esterno” a Viale Mazzini), che sta registrando il martedì sera ascolti microscopici, addirittura peggiori di quelli miserrimi che lo scorso anno Massimo Giannini faceva con Ballarò, ieri mattina l’Auditel ha registrato il secondo flop del direttore voluto da Antonio Campo Dall’Orto. Ovvero quello di Amore criminale, format che Daria aveva “strappato” dalle materne braccia di Barbara De Rossi per affidarlo a quelle di Asia Argento.
In prima serata, il nuovo Amore criminale ha ottenuto meno del 3% di share, ben sotto il minimo sindacale. Peccato perché la trasmissione ha un intento lodevole: quello di raccontare gli «amori pericolosi e sbagliati di donne uccise da uomini che dicevano di amarle», un fenomeno sociale quanto mai opprimente. Ma forse sarebbe stato meglio lasciarla alla De Rossi che faceva circa l’8%cento e aveva una conduzione intensa ed empatica. Certo, forse l’attrice era una figura troppo popolare per l’algida direttrice. Meglio la figlia di Dario Argento, che conduce con voce metallica e occhi pallati che ricordano molto la piccola protagonista del telefilm anni Ottanta Super Vichy, che infatti era un robot. Quando l’ex compagna di Morgan, guardando la camera, dice «vi parlerò di un amore fragile come il vetro e duro come la roccia, quello di Ofelia e Danut» o «una busta contenente un gatto morto è stata lasciata sulla porta dell’ufficio» fa una certa paura. Cosa che le riesce facile visto che, non a caso, è la figlia del maestro dell’horror.
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