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Ius Soli: cosa si vota oggi in Senato
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-06-15
Con il DDL viene estesa la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. Le norme valgono anche per stranieri, sopra i 20 anni, con i requisiti dello Ius temperato e dello Ius culturae
Lo Ius Soli è un’espressione derivante dal latino «diritto del suolo» che indica il diritto alla cittadinanza in un Paese per il fatto di esservi nato. Oggi approda al Senato la legge sullo «ius soli» che apre alla cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione.
Iul Soli: cosa si vota oggi in Senato
La riforma è rimasta ferma per mesi nei cassetti della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Con il DDL viene estesa la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. Le norme valgono anche per stranieri, sopra i 20 anni, con i requisiti dello Ius temperato e dello Ius culturae. Con lo Ius soli temperato saranno cittadini italiani per nascita i figli, nati in Italia, di genitori stranieri con almeno un permesso di soggiorno UE di lungo periodo. Anche i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro i 12 anni, che abbiano frequentato per almeno cinque anni percorsi di istruzione scolastica potranno ottenere la cittadinanza.
Uno studio della Fondazione Leone Moressa citato da Vladimiro Polchi su Repubblica spiega che attualmente la normativa italiana sulla cittadinanza riconosce lo status di cittadino ai figli degli emigranti italiani residenti all’estero ma non ai figli degli immigrati nati in Italia.
Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2016 i minori stranieri nel nostro Paese sono circa un milione, oltre un quinto della popolazione straniera complessiva. Si tratta in maggioranza di ragazzi nati in Italia, che frequentano le nostre scuole e chiedono il riconoscimento della propria identità italiana. La riforma della cittadinanza, ferma al Senato da quasi due anni, potrebbe cambiare la vita a molti di loro.
Due le vie percorribili per ottenere il passaporto tricolore: nascere in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno residente da cinque anni e in possesso del permesso Ue di lungo periodo (ius soli), oppure arrivare in Italia entro il dodicesimo anno di età e frequentare un ciclo scolastico per almeno cinque anni (ius culturae). In entrambi i casi, l’acquisto della cittadinanza italiana si realizza mediante una “dichiarazione di volontà”, espressa all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore da parte di uno dei genitori.
800mila nuovi italiani
Secondo la Fondazione Moressa i nati stranieri negli ultimi 17 anni in Italia sono 976mila. Il 65% delle loro madri risiede nel nostro Paese da più di cinque anni: sarebbero 634.592 i ragazzi che potrebbero chiedere la nuova cittadinanza. A questi andrebbero aggiunti i 166.008 studenti nati all’estero, che hanno già completato 5 anni di scuola in Italia per un totale di circa 800mila ragazzi. Dopo l’entrata in vigore ogni anno oltre 58mila italiani potrebbero beneficiare della riforma, di cui 45-50mila per ius soli e 10-15mila per ius culturae. Con l’introduzione della norma saranno naturalizzati circa 60mila italiani ogni anno.
Il testo dovrebbe venire incardinato in Aula oggi, subito dopo il voto sulla manovra. Ma è quasi certo che, nonostante l’ incardinamento, il voto definitivo sul testo verrà rinviato a dopo i ballottaggi delle amministrative.