La “rissa” all’ospedale di Vercelli per l’infermiera No Vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-22

Tre infermiere coinvolte: la lite all’interno dell’ospedale di Vercelli sarebbe scoppiata perché una delle tre non voleva sottoporsi al vaccino Covid-19

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I “no vax” sono anche all’interno degli ospedali italiani, proprio tra il personale sanitario. Anche se la scienza ha compiuto miracoli immettendo sul mercato vaccini in meno di un anno, c’è chi, per strane teorie e urlando a chissà quali complotti, non vuole sottoporsi a vaccinazione. Il che, se succede all’interno delle mura di un presidio ospedaliero, suscita indignazione e apre dibattiti: può un medico, un infermiere, o comunque un operatore decidere di non sottoporsi al vaccino, rischiando così di mettere a repentaglio la salute dei pazienti? Oppure è necessario – come suggeriscono alcuni – inserire l’obbligatorietà per chi lavora all’interno di ospedali o in Rsa?

La “rissa” all’ospedale di Vercelli per l’infermiera No Vax

Un dibattito ancora più acceso, quando la cronaca corre in soccorso. Perché quanto successo al centro prelievi della Casa della Salute dell’Asl a Cigliano, in provincia di Vercelli, fa riflettere. Qui una lite furiosa tra infermiere ha provocato la sospensione per oltre un’ora delle attività del laboratorio. Una di loro infatti non voleva sottoporsi al vaccino, tanto da inveire contro le colleghe che invece in tutti modi stavano cercando di farle capire che fosse necessario farlo. Ma la situazione è degenerata tanto che la “no vax” ha chiamato a sostegno il marito 56enne, giunto presto in soccorso della donna. A placare gli animi ci hanno pensato i carabinieri: l’uomo è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, e ora rischia di essere querelato anche dalle due donne, perché offese pubblicamente dall’uomo.

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