L’incendio nella foresta vicino alla centrale di Chernobyl

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-24

I vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento di diversi roghi. Ma la situazione, almeno per il momento, non sembra essere preoccupante a livello di radiazioni

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Un incendio nei pressi degli spazi vicini alla centrale nucleare di Chernobyl ha fatto immediatamente scattare l’allarme. I vigili del fuoco ucraini sono immediatamente intervenuti per evitare che le fiamme si propagassero e le autorità di Kyiv hanno allertato la AIEA (International Atomic Energy Agency) affinché fossero fatte tutte le rilevazioni del caso su eventuali danni o fuoriuscita di materiali dannosi. Al momento, però, il rischio maggiore sembra essere scongiurato.

Chernobyl, incendio nella foresta vicino alla centrale nucleare

Nel comunicato diffuso dall’AIEA, dunque, si fa riferimento a una situazione che pare sotto controllo, almeno per quel che riguarda il livello di radiazioni nella zona. Quel sito, infatti, è storicamente sotto continuo controllo dopo il terribile incidente al reattore numero 4 avvenuta il 26 aprile del 1986.

“I vigili del fuoco hanno cercato di estinguere gli incendi vicino alla centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, ha detto all’AIEA. Lievi aumenti delle concentrazioni di cesio nell’aria rilevate a Kyiv e in due centrali nucleari, ma non hanno posto problemi radiologici significativi, ha affermato. L’AIEA sta continuando a collaborare con l’autorità di regolamentazione dell’Ucraina per ottenere ulteriori informazioni sulla situazione di incendio in prossimità della centrale nucleare”.

L’aumento del livello di Cesio nell’aria, dunque, pare essere sotto controllo. Nel frattempo i vigili del fuoco ucraini sono impegnati nelle operazioni di spegnimento di altri incendi nella zona. Secondo il presidente dell’AIEA, non si tratta di eventi nuovi in quella zona. In questo periodo dell’anno, infatti, accade molto spesso che si sviluppino roghi (anche naturali) in quella zona e la situazione è sempre rimasta sotto controllo. Almeno in termini di rischi a livello di radiziazioni.

(foto IPP/zumapress)

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