Dire “Salvini è sciacallo” non è reato: Ilaria Cucchi archiviata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-15

Vi ricordate quando Ilaria Cucchi disse di Salvini “Parla sotto effetto del Mojito, è uno sciacallo”? Il leader della Lega querelò la sorella di Stefano. Ma il Tribunale di Milano ha dato torto al “Capitano”

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Vi ricordate quando Ilaria Cucchi disse di Salvini “Parla sotto effetto del Mojito, è uno sciacallo”? Il leader della Lega querelò la sorella di Stefano. Ma il Tribunale di Milano ha dato torto al “Capitano”.

Dire “Salvini è sciacallo” non è reato: Ilaria Cucchi archiviata

Ilaria Cucchi pronunciò quelle parole su Radio Rai, a “Lavori in corso”: “Matteo Salvini fa speculazione su mio fratello, sono stata accusata io di fare questo ma lui è uno sciacallo di basso livello sulla morte di mio fratello e sulla nostra storia. Arriva al punto di parlare ancora di droga nel momento in cui sono state emesse sentenze di condanna per omicidio… Ma che ci vuole dire che i drogati devono essere uccisi? Secondo me lui è completamente fuori dal mondo… Mio fratello non è morto perché drogato, è chiaro a tutti fuorché a Salvini che ripete sempre le stesse cose… Probabilmente sarà ancora sotto l’effetto del mojito”. Era il 2019 e il segretario del Carroccio aveva commentato la condanna dei Carabinieri imputati di omicidio preterintenzionale del fratello, a 12 anni, utilizzando queste parole: “Questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque”. Ora la notizia dell’archiviazione. Ilaria Cucchi su Facebook ha spiegato:

ilaria cucchi querela salvini

Il 14 novembre 2019 la Corte d’Assise di Roma ha condannato a 12 anni i Carabinieri imputati di omicidio preterintenzionale ai danni di Stefano Cucchi. Dieci anni dopo la sua morte.
Matteo Salvini ha approfittato della grande attenzione mediatica di quei giorni sul mio processo per commentare così la sentenza “Questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque”.
È stato questo uno sfregio evidente, ripetuto e riaffermato in varie occasioni, alla nostra lunghissima battaglia per la verità e la giustizia sulla morte di Stefano.
Non ho potuto fare a meno di reagire. In varie interviste e anche su questa pagina l’ho accusato di approfittare cinicamente delle disgrazie altrui per strumentalizzazioni politiche di basso livello. L’ho definito così “Uno sciacallo” – e non sono certo stata la prima – di “essere fuori dal mondo e di parlare evidentemente ancora sotto gli effetti del Mojito”.
Matteo Salvini mi ha querelata, dolendosi del fatto che io ne avrei “voluto sminuire le risorse cognitive come uno che non capisce, che vive su un altro pianeta, che consuma cocktail e che dovrebbe occuparsi dei suoi processi”.
Il Tribunale di Milano ha ritenuto che le mie espressioni, sicuramente molto forti, fossero tuttavia giustificate e “pertinenti” al contesto.
Insomma il Giudice ha ritenuto che io ho esercitato in maniera più che legittima il mio diritto di critica.
Il Senatore Matteo Salvini se ne faccia una ragione.

Scrive la giudice di Milano Lidia Castellucci nell’ordinanza depositata il 12 marzo, “non appaiono esternate per apportare un vulnus alla considerazione dell’offeso quanto piuttosto passibili di un uso funzionale, nel noto contesto della vicenda, ad argomentare un giudizio sulla persona che, per quanto forte e ‘violento’, rientra tuttavia nel perimetro della critica”

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