Opinioni

Il povero Alemanno

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-10-07

Gianni Alemanno oggi rilascia un’intervista al Fatto Quotidiano dalla quale apprendiamo che l’ex sindaco di Roma si è fatto pagare 70mila euro dalla sua Fondazione nella qualità di presidente perché ha avuto un momento di difficoltà economica dopo la mancata elezione a sindaco di Roma. Una difficoltà che l’ha costretto anche a vendere due sue […]

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Gianni Alemanno oggi rilascia un’intervista al Fatto Quotidiano dalla quale apprendiamo che l’ex sindaco di Roma si è fatto pagare 70mila euro dalla sua Fondazione nella qualità di presidente perché ha avuto un momento di difficoltà economica dopo la mancata elezione a sindaco di Roma. Una difficoltà che l’ha costretto anche a vendere due sue case:

Ingegnere Alemanno, ci spiega cosa sono queste fatture trovate dalla Guardia di Finanza? Lei in tv dice che fa l’ingegnere per vivere e noi immaginavamo ponti o case. E invece lei nel 2013-2014 si è fatto pagare come ingegnere circa 70 mila euro dalla Fondazione Nuova Italia, quella di cui lei era presidente. Come è questa storia?
Queste fatture non c’entrano nulla con la mia attività professionale. Non sono state fatte come ingegnere. Quando faccio delle attività di qualsiasi genere uso la partita Iva, ma nell’oggetto c’è scritto qualcosa come “collaborazione”.
L’ammontare è più o meno pari allo stipendio da sindaco, sembra quasi una sostituzione del reddito perso.
Dopo che ho finito il mio incarico da sindaco, per un certo periodo mi è stato pagato un compenso come presidente della F on d az i on e perchè avevo tante spese da pagare per la campagna elettorale e non avevo proprio reddito materiale.
Ma lei ha il vitalizio dalla Camera dei deputati di circa 4 mila e 500 euro e poi è stato anche consigliere regionale.
Non prendo il vitalizio da consigliere regionale perché mi sono fatto liquidare i contributi. Prendo solo quello da parlamentare ma il problema è che, per pagare i debiti della campagna elettorale, ho dovuto vendere la casa di Roma e sto vendendo anche quella al mare che mi aveva lasciato mio padre.
Un bagno di sangue.
La campagna si è conclusa con un disavanzo dichiarato di circa 400 mila euro. Mi sono trovato in forte difficoltà economica.
Così la “famosa” casa di pregio ai Parioli comprata dall’Inail nel 2007 ha preso il volo?
Sì e ho incassato poco per la crisi del mercato, ma sono stato costretto a vendere perché così ho estinto due mutui (la casa è stata venduta a 620 mila euro nel luglio 2014 ed era stata comprata a 530 mila, ndr)e non è finita: mi resta ancora un prestito con una rata di 800 euro al mese. Tutto ciò però non ha nulla a che fare con l’in dagine.

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