“Il passo svelto delle donne di notte”: il discorso da brividi del padre di una ragazza vittima di femminicidio | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-18

L’intervento del padre di Nicole Lelli, morta ammazzata con un colpo di pistola nel 2015 dall’ex compagno che non tollerava di essere stato lasciato, è stato il momento più toccante di un incontro al parco di Villa Gordiani, a Roma, dove pochi giorni fa una ragazza è stata stuprata in pieno giorno

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Giovanni Lelli è – o sarebbe meglio dire era – il padre di Nicole, una ragazza di 23 anni morta ammazzata di femminicidio nel 2015 con un colpo di pistola sparato dall’ex compagno che non accettava di essere stato lasciato.

Pochi giorni fa il padre è intervenuto pubblicamente al Parco di Villa Gordiani, a Roma in un evento organizzato per stringersi attorno a una ragazza che lo scorso 5 marzo è stata stuprata in pieno giorno mentre faceva jogging.

E quello che ha detto, da padre, da uomo, da cittadino, in un intervento anche ripreso con un cellulare e postato anche sulla pagina Instagram de “la Repubblica”, è un discorso di una forza accecante con cui dovremmo aprire i telegiornali a reti unificate:

“Mi presento, ero il papà di Lelli Nicole. Mia figlia è stata vittima di femminicidio cinque anni fa. Da allora la nostra famiglia ha cercato di impegnarsi contro questo fenomeno e abbiamo capito che la cosa più importante da fare e agire sull’aspetto culturale” ha esordito Lelli, che poi ha raccontato alcuni aneddoti legati al suo lavoro e alla sua abitudine di passare molto tempo fuori la notte.

“Io faccio l’autista dei mezzi pubblici, facciamo orari allucinanti, lavoriamo sulle 24 ore. E io, quando la sera è tardi, tardissimo oppure è l’alba, parcheggio la macchina e guardo le ragazze che tornano a casa. La cosa che più impressiona di queste ragazze è che hanno tutte il passo veloce. Non hanno un passo normale, vogliono scappare da quel posto e arrivare subito a casa. Alcune fanno finta di telefonare per far vedere che sono in contatto con altre persone, altre in mano portano mazzi di chiave che sembrano mazze per difendersi. Per me, che per tornare a casa dopo il lavoro cammino normalmente, è una brutta sensazione. In realtà queste donne hanno paura. Avete mai visto una donna di sera tardi, alle 11.30, a mezzanotte, prendere dei soldi a un bancomat? No, perché hanno paura. Perché questa è una società patriarcale dove il maschio ancora comanda e determina tutto. A causa del lockdown, su 100 persone che hanno perso il lavoro, 96 sono donne. Io vorrei che questo parco si riempisse di cartelli con su scritto: ‘Questa non è una zona per predatori sessuali.”

“Quando è morta mia figlia” ha proseguito, “io e mia moglie abbiamo fatto incontri con uno psicologo per l’elaborazione del lutto. Non c’è solo una persona che ti segue ma uno staff e la seduta viene registrata dietro uno specchio e poi visionata da altri psicologi. Queste sedute costano 120 euro ogni 45 minuti. Io penso che sia anche il caso, e qui già oggi si potrebbe iniziare, di fare una colletta per donare soldi a questa ragazza, che avrà bisogno di un sostegno. Qualsiasi cosa voglia fare per sentirsi meglio, magari avendo a disposizione dei soldi potrà farlo.”

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