Il cucciolo di foca monaca avvistato in Puglia è morto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-28

Lungo circa 120 centimetri, è stato avvistato sabato scorso sulle spiagge salentine tra Frigole e San Cataldo, in provincia di Lecce. Ieri mattina è stato riavvistato qualche chilometro più a nord,a Torre San Gennaro, in provincia di Brindisi. Si era rifugiato sotto una piattaforma di legno di un bar sulla spiaggia

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Un cucciolo di foca monaca lungo circa 120 centimetri è stato avvistato sabato scorso sulle spiagge salentine tra Frigole e San Cataldo, in provincia di Lecce. Dopo un paio d’ore a prendere il sole, al riparo di un cordone protettivo, si è buttato di nuovo in mare. Ma ieri mattina è stato riavvistato qualche chilometro più a nord,a Torre San Gennaro, in provincia di Brindisi. Si era rifugiato sotto una piattaforma di legno di un bar sulla spiaggia.

EDIT ORE 12,44: Non ce l’ha fatta il cucciolo femmina di foca monaca del Mediterraneo ritrovato nei pressi di Torre San Gennaro, a Torchiarolo nel Brindisino. Lo annuncia l’Ispra, l’Istituto per la protezione dell’ambiente. “Ieri – si afferma in un comunicato – a seguito di una segnalazione, un gruppo di intervento Ispra-Arpa Puglia, coadiuvato da personale specializzato nell’intervento veterinario su questo gruppo di animali della stazione zoologica di Napoli, e’ intervenuto sul posto. La zona era stata presidiata dalla Guardia Costiera, dai Carabinieri Forestali e dalle Forze dell’Ordine. L’esemplare era in stato emaciato, letargico (bassa reattivita’ agli stimoli), dispnoico (difficolta’ nella respirazione) anemico ed apatico. Sono stati immediatamente effettuati esami ematochimici e tamponi microbiologici alla presenza dei veterinari Asl e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competenti”. Sono stati poi somministrati antibiotico di copertura ed idratazione. Il cucciolo, pero’, ha continuato a respirare affannosamente e, nonostante le prime cure somministrate, durante le prime ore stamattina e’ morto.Sono state informate le autorita’ sanitarie. Seguiranno, a breve, le indagini necroscopiche presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. L’esemplare sara’ analizzato in maniera conservativa, evitando cioe’ di danneggiare scheletro e pelliccia per consentirne poi l’esposizione, per fini didattico-scientifici, al Museo di competenza del territorio.

Il cucciolo di foca monaca avvistato in Puglia

Si tratta di uno dei mammiferi marini più minacciati, infatti la sua popolazione complessiva è stimata intorno a 700 esemplari distribuiti tra le coste del Sahara atlantico e delle isole Desertas e le principali colonie riproduttive situate in Grecia, Turchia e Cipro. Erano diversi decenni che non si avevano prove documentate di un esemplare così giovane in Italia e per questo il ritrovamento di un giovanissimo esemplare riveste particolare importanza: per monitorare questo fenomeno e garantire un’efficace collaborazione tra le Istituzioni presenti sul territorio, è stato attivato un coordinamento tra Ispra, Arpa Puglia, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e Carabinieri Forestali. La Foca monaca è una delle specie protette dalla legge italiana che ne vieta l’uccisione, la cattura, ed il disturbo. In caso di un avvistamento, va ricordato che un comportamento rispettoso delle esigenze di un animale selvatico è l’azione più adeguata da compiere per salvaguardare la fauna selvatica.

foca monaca torre san gennaro

E’ quindi necessario adottare alcune buone prassi in caso di avvistamento. Per esempio è opportuno ridurre immediatamente ogni potenziale disturbo generato dalla vicinanza umana all’esemplare ed allertare immediatamente le autorita’ marittime competenti. E’ fondamentale mantenere il massimo silenzio ed allontanarsi lentamente evitando movimenti bruschi che possano spaventare l’esemplare, fino a raggiungere una distanza di sicurezza di almeno 50 metri di raggio intorno all’esemplare, come pure è necessario evitare il contatto fisico con l’esemplare e il lancio di oggetti, fare richiami vocali o generare rumore in vicinanza di una foca che rappresentano motivo di disturbo e di stress per l’esemplare. Molto importante è poi evitare di introdurre gli animali domestici nei luoghi frequentati dalle foche poiché potrebbero essere portatori di malattie per le foche e comprometterne la salute. Se invece si è in mare, occorre spegnere subito i motori dell’imbarcazione, mantenere il silenzio, e aspettare che l’animale continui il proprio percorso senza ostruirlo. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei ed alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua sia a terra. Se vi capita di imbattervi in una foca durante una nuotata o un’immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l’animale. Qualora l’avvistamento dovesse verificarsi all’interno di una grotta, e’ importante allontanarsi in silenzio, evitando movimenti bruschi e mantenendosi vicino alle pareti senza ostruire il passaggio acquatico. Infine, e’ determinante non tentare di avvicinare una foca monaca con il suo cucciolo: lo stress provocato dalla vicinanza umana potrebbe provocare l’abbandono del cucciolo e mettere a rischio la sua sopravvivenza. Il disturbo al sito di riproduzione potrebbe indurre la femmina ad abbandonare quel luogo negli anni successivi.

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