Ignazio Marino e il «giallo» della tessera del PD 2015

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-03-31

Domandona da veri watchdogs a Otto e Mezzo ieri all’ex sindaco di Roma: ha pagato la quota d’iscrizione al PD? Eh? Eh? Eh?

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Sono gli ultimi minuti di Otto e 1/2, dove un’inedita (per aggressività) Lilli Gruber ha come ospite Ignazio Marino insieme a Marco Travaglio e al giornalista dell’Unità Mario Lavia. La trasmissione è stata piena di scambi violenti e battute polemiche, anche perché è arrivata dopo la presentazione del suo libro “Un marziano a Roma” dove l’ex sindaco di Roma ha accusato il Partito Democratico di averlo vessato e fregato in tutti i modi, ottenendo repliche a tono da renziani e Giovani Turchi presenti nella sua giunta all’epoca delle dimissioni. Ma Lavia, evidentemente, ha una pistola fumante e non ha paura di usarla: e così eccolo chiedere a Marino se ha pagato la quota d’iscrizione al Partito Democratico nel 2015. Con tutte le domande che era possibile fare sulle moltissime affermazioni anche sgradevoli dell’ex sindaco nei confronti del suo editore, il giornalista dell’Unità ha deciso di trasformarsi in esattore, pensando evidentemente di mettere in imbarazzo Marino con un’informazione di importanza fondamentale: e cioè se un tizio che ha vinto le primarie del Partito Democratico e le elezioni a Roma ha per caso dimenticato di versare l’obolo per la tessera al partito che l’ha defenestrato.
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Ignazio Marino e la tessera del Pd di next-quotidiano
Un vero peccato. Perché di curiosità su quanto affermato da Marino nel libro e in conferenza stampa ieri ce ne erano tante. Dalle affermazioni contro i costruttori romani, Caltagirone su tutti, e contro il “trio olimpico” Renzi-Malagò-Montezemolo fino a quelle sui poteri forti che lo hanno ostacolato, che pure qualche falla mostravano. Ma visto che le cronache raccontano di una certa difficoltà nei conti dell’Unità e dell’intenzione del segretario del Partito Democratico di destinare i fondi del tesseramento al giornale (raccontate da Claudio Bozza sul Corriere della Sera), forse gli argomenti politici da sollevare hanno lasciato spazio alle preoccupazioni personali di Lavia. La cui performance è stata ieri molto apprezzata su Twitter, come è possibile osservare anche dalla lettura di qualche tweet tra i più apprezzati:
ignazio marino mario lavia otto e mezzo 1
Insomma, se la risposta dei renziani all’offensiva di Marino è mandare Lavia a questionare sulla quota d’iscrizione al Partito Democratico, è evidente che non hanno capito la domanda.

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