La quarta gamba di Conte: dai dissidenti di Italia viva ai centristi, tutti i papabili

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-21

Conte è alla ricerca di nomi per allargare la maggioranza che soprattutto al Senato in questo momento si avvale di 156 voti sicuri, troppo pochi per navigare tranquilli. Chi farà parte dell’ormai mitologica “quarta gamba”?

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Conte è alla ricerca di nomi per allargare la maggioranza che soprattutto al Senato in questo momento si avvale di 156 voti sicuri, troppo pochi per navigare tranquilli. Abbiamo spiegato che il Presidente del Consiglio ha poco tempo prima di trovarsi in difficoltà per i voti contrari di Italia Viva quando mercoledì prossimo si voterà in Senato la Relazione annuale della Giustizia di Bonafede. Chi farà parte dell’ormai mitologica “quarta gamba”? Lo spiega Trocino sul Corriere:

Il perno centrale di questa formazione potrebbe essere il Centro democratico di Bruno Tabacci. Alla Camera — dove sono necessari almeno 20 deputati per costituire un gruppo — ha già 13 membri. Al Senato non c’è ancora, ma il simbolo potrebbe essere messo a disposizione da Tabacci. L’idea è quella di dare vita a una forza «contiana», centrista, europeista e antisovranista. La scatola, dunque, si può trovare senza troppa difficoltà, ma poi bisogna trovare il modo di riempirla di contenuto. Anzi, come dice Andrea Causin, espulso da Forza Italia per aver votato la fiducia: «Prima dobbiamo trovare il materiale umano, poi penseremo al nome». Il «materiale umano» è scarso ed eterogeneo. Da Palazzo Chigi sperano in un effetto domino dal gruppo di Forza Italia, dopo gli arrivi di Causin e di Mariarosaria Rossi, la cui defezione non aveva solo motivi personali ma anche politici e che sembra promotrice di un progetto più ampio. Si parla di quattro senatori: Barbara Masini (che continua a smentire), Luigi Vitali, Anna Carmela Minuto e Maria Virginia Tiraboschi. Usciranno dal gruppo?

gruppo conte nomi

Oltre ai berlusconiani al gruppo si potrebbero aggiungere i transfughi di Italia Viva, spiega Trocino e dall’UDC anche Paola Binetti e Antonio Saccone. Nencini sarebbe della partita ma non vorrebbe abbandonare il suo simbolo e quindi il suo gruppo. E per quanto riguarda il nome? «Potrebbe essere Centro democratico, Liberal-democratici o Popolari per l’Europa. Ma possiamo cambiare se serve», spiegano i costruttori al lavoro.

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