Il governo toglie le barriere allo Stadio Olimpico?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-02-01

Il neoministro allo Sport Luca Lotti, d’intesa con il responsabile dell’Interno Marco Minniti, ha istruito la pratica per porre fine a quella che definisce «una follia»

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Il governo è pronto a togliere le barriere dello Stadio Olimpico entro il mese di febbraio. Da agosto 2015 – e soltanto allo Stadio Olimpico – un’ordinanza del Viminale ha creato una completa divisione nelle curve dello stadio allo scopo di dividere la tifoseria, evitare i cambi di posto e controllare meglio, attraverso la videosorveglianza, i settori del tifo organizzato. La decisione ha provocato uno sciopero a oltranza del tifo, osservato soprattutto dei giallorossi (i laziali sono entrati in occasione della “guerra etnica” persa). Ora il neoministro allo Sport Luca Lotti, d’intesa con il responsabile dell’Interno Marco Minniti, ha intenzione di toglierle, come racconta Goffredo De Marchis su Repubblica:

Il dossier antibarriere è stato gestito dal neoministro dello Sport Lotti. Appena insediato, Lotti ha istruito la pratica per porre fine a quella che definisce «una follia». Una follia sportiva, naturalmente. Ma era necessario confrontarsi con l’Osservatorio sul tifo del ministero dell’Interno che aveva le sue ragioni per mantenere il vincolo. Così è cominciato il dialogo tra Lotti e Minniti e tra Lotti e le società. Per capire i margini di manovra e lavorare alla “liberazione”. Nella vicenda hanno recitato un ruolo fondamentale i dirigenti, certo. Ma ancora di più due figure chiave della Roma: Luciano Spalletti e Francesco Totti.
Il rapporto tra Lotti e Spalletti è di amicizia e la politica non c’entra. C’entra invece la zona dell’empolese, terra di origine di entrambi, e la passione della famiglia Lotti per il pallone. Sia il ministro sia il padre Marco sono infatti allenatori dilettanti e conoscono “Luciano” da sempre. Lotti ha giocato nel Certaldo, paese natale di Spalletti. Che ha chiesto all’amico di prendere in mano la vicenda, di cercare una soluzione, di riportare i tifosi allo stadio.
Ma Lotti ha parlato anche con il Capitano. Perché nei colloqui preliminari il titolare dello Sport ha messo in chiaro una condizione: «Do una mano a Roma e Lazio a far tornare la gente allo stadio. Ma non devo essere io a parlare con le tifoserie». Lo devono fare dei giocatori simbolo e nessuno lo è più di Totti, per quello che riguarda la Roma.

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Appelli alle tifoserie, quindi, e via le barriere delle quali magari un giorno lontano capiremo l’utilità. Con una minaccia: «Al primo casino le rimettiamo». Tanto per ricordare a tutti che il cittadino che va allo stadio rimane comunque di serie B.

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