Opinioni
Giovanna Martelli: la deputata e consigliera di Renzi che lascia PD e governo
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-11-27
Giovanna Martelli, deputata del Partito Democratico e consigliera per le pari opportunità della presidenza del Consiglio, lascia il gruppo del Partito Democratico e l’incarico al governo. La Martelli si è iscritta al gruppo Misto. Lo ha comunicato nell’Aula della Camera il vicepresidente Luigi Di Maio. L’onorevole non ha scritto nulla a proposito della sua decisione prima […]
Giovanna Martelli, deputata del Partito Democratico e consigliera per le pari opportunità della presidenza del Consiglio, lascia il gruppo del Partito Democratico e l’incarico al governo. La Martelli si è iscritta al gruppo Misto. Lo ha comunicato nell’Aula della Camera il vicepresidente Luigi Di Maio. L’onorevole non ha scritto nulla a proposito della sua decisione prima dell’annuncio in aula arrivato alle 16,50, sia su Facebook che su Twitter.
La Martelli era consigliera per le pari opportunità della presidenza del Consiglio, visto che il governo Renzi non ha ritenuto, finora, di dover nominare un ministro per le Pari Opportunità. «La fuoriuscita di Giovanna Martelli, consigliere di Matteo Renzi per le Pari Opportunità, dal gruppo parlamentare del Partito democratico pone un quesito di notevole importanza. Cosa accadra’ nel settore della tutela dei diritti, nella difesa dell’uguaglianza e di tutte le tematiche legate alla sfera delle Pari Opportunita’? Quest’esecutivo ha gia’ dimostrato un gravissimo disinteresse verso quest’ambito d’azione», afferma in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Innanzitutto non nominando un Ministro dedicato e poi lasciando il Dipartimento in balia del caos generale, non preoccupandosi di nominarne neanche il Capo – aggiunge -. Ma non ci si ferma qui, perché anche l’Unar e’ decapitato, da settembre infatti mancano il direttore e 15 esperti, con 50 milioni di euro di fondi comunitari che sono fermi li’ perche’ i progetti a cui destinarli non vengono sviluppati. Spero vivamente che Matteo Renzi sfrutti la spiacevole contingenza che si e’ venuta a creare per dimostrare, nominando finalmente un Ministro, che per lui e per il suo governo la difesa dell’uguaglianza e dei diritti non sono secondari, o peggio irrilevanti”.